venerdì 30 dicembre 2011

ADDIO MERDAIOLO

In questo mondo non vi sono che due tragedie: una è causata dal non ottenere ciò che si desidera, l'altra dall'ottenerlo.
Quest'ultima è la peggiore, la vera tragedia.

Oscar Wilde, Il ventaglio di Lady Windermere




Conduco una vita filosofica. Come si conduce una vita filosofica? Pensando. Riflettendo su tutto, problematizzando, ESAMINANDO a fondo ogni minimo aspetto della realtà. Applicando sempre il dubbio, cercando a ritroso le ragioni delle ragioni delle ragioni delle ragioni delle cose in cui si crede. Abitando la distanza ma rimanendo alla larga dalle passioni, schivando qualsiasi impeto irrazionale.

Conduco una vita filosofica. Eppure a volte mi ritrovo, mutatis mutandis, come il conte Mascetti quando lascia la Titti dopo averla beccata a letto con una ragazza e dopo il tentato suicidio di sua moglie:


Mascetti: "Devo parlarti"

E parlò quasi un'ora con voce ferma, la voce dell'uomo che vede chiaramente qual è il suo dovere ed è deciso a farlo anche se gli costa metà del suo sangue.

Mascetti: "...e poi io ho già troppe colpe verso quella povera disgraziata. Ci mancherebbe altro che rifacesse quel gesto. No no, non mi ci far nemmeno pensare perché, guarda, non potrei sopportarlo. Sarei capace di uccidermi pure io. Perché vedi, tu sei giovane e hai diritto di essere incoscente, ma io no, NO! Capisci? Si, lo so, ti sto rovinando. Io non posso pretendere di ipotecare il tuo avvenire. Non me lo perdonerei mai. E poi, poi tu a un certo momento potresti anche dirmi che tutte queste belle cose le sapevamo fin da prima, che magari questo è soltanto un pretesto per liberarmi di te dopo che ho saputo di quel tuo difettino. Poi difettino fino a che punto non lo so. No no, la verità è un'altra: bisogna saper guardare in faccia la realtà. E' stato un sogno, un sogno molto bello e basta. Tu hai 18 anni, io ne ho 52. Non è per quei 34 anni di differenza, che poi sarebbero il meno. E' che il nostro amore non può avere nessun avvenire.
Coraggio Titti, è meglio che ci togliamo il coltello dalla piaga e non ci pensiamo più.
Ma sì, è l'unica.
Addio Titti."


Titti (masticando una gomma): "Addio merdaiolo, ci si vede domani al solito posto, a mezzogiorno!"

Mascetti: "No, alla mezza, a mezzogiorno ho un pignoramento!"

Titti: "Va bene!"




Per fortuna la delusione, poi, è assicurata. Ma non si addice a un aspirante consulente filosofico.


giovedì 22 dicembre 2011

UTENTI PARMENIDEI E UTENTI ERACLITEI (MICA CAZZI /5)



Gli utenti parmenidei sono quelli per cui ciò che è è, ciò che non è non è. In assoluto.


Non mi arrivano più le mail del commercialista, tutte le altre sì.

Il tuo commercialista avrà qualche problema al server di posta in uscita

Non è possibile, arrivavano fino alla settimana scorsa!

Guarda che ai server di posta ci lavorano continuamente, cambiano i sistemi antispam, cambiano i controlli sui mittenti...

Si, ma lui ha la posta con Libero

...


E' come rientrare a casa, trovarla svaligiata e constatare "Ma come, non era mai successo prima! Ora chiamo l'arredatore e mi incazzo."

Gli utenti eraclitei sono quelli per cui tutto scorre. Di continuo.


Vorrei che la mia collega leggesse lo stesso account che leggo io, così non deve accendere il mio computer quando non ci sono

Fatto.

E poi che vedessimo le mail inviate l'una dell'altra

Fatto.

Ma in due cartelle distinte, che altrimenti non si capisce nulla

Fatto.

E poi che comparissero a tutt'e due nella posta inviata le fatture che spedisce il programma di contabilità che sta su un altro computer ancora

Fatto.

E che di ogni messaggio chieda automaticamente la conferma di recapito

Fatto.

E di lettura

Fatto.

E che entrambe si possa consultare lo storico dei messaggi di prima che arrivassi tu di tutt'e due

Fatto.

E poi che possiamo leggere le mail dal Blackberry e che anche sul Blackberry si vedano le mail spedite da me e da lei in due cartelle separate e le fatture e le conferme di recapito e di lettura e tutto quello che ho chiesto prima ma sul Blackberry. Ti ho detto che il mio telefono è un Blackberry?

Fatto.

Ma non è che poi se vedo tutto sul Blackberry dopo non lo vedo più nel computer, eh!?

Scherzi? Tutto uguale sul computer e sul telefono.

E poi... Mmmmmh.... E poi... Mumble mumble... Che se il mio commercialista ha intenzione di mandarmi una mail e poi non lo fa, il messaggio arrivi lo stesso


...


Perché non esistono utenti kantiani? Quelli per cui vale la variante dell'imperativo categorico "Chiedi come se dovessi rendere conto tu stesso del tuo domandare"?

Sempre a proposito di domande: se volevo fare il postino facevo domanda alle poste.

sabato 10 dicembre 2011

LACRIME E SANGUE... DEI SOLITI NOTI


Stamattina l'ennesima richiesta di scontrino all'ennesimo barista. E un pensiero: se tutti quelli che pagano le tasse alla fonte costringessero a pagarle anche quelli che lo fanno come opzione, forse ci sarebbero meno lacrime e sangue nelle manovre finanziarie del governo.

Ma siamo italiani.

domenica 23 ottobre 2011

NAMEBOOK


Ancora sul mio social network preferito.

Facebook è stato il primo a chiedere agli utenti di usare il nome proprio. Addio allo sfoggio di fantasia dei nickname, alla scelta di un avatar, a un insieme di simboli e invenzioni che ci rappresenti meglio di quanto non faccia il nostro aspetto.

La realtà è di nuovo quella "di fuori", che non è LA realtà ma solo ciò che i sensi ci restituiscono (si chieda a un pittore surrealista cosa pensa in proposito).

Presentando la nuova timeline che compare sui profili, Mark Zuckerberg ha detto questa perla:

Vogliamo fare in modo che la Timeline sia un po' come casa nostra. Sarà possibile curarla personalmente, nascondere quello che non vogliamo appaia, in modo che esprima veramente ciò che siamo.

Un network che ha il vezzo di associare il nome all'immagine, casomai, esprimerebbe ciò che veramente siamo proprio se facesse comparire quello che non vogliamo appaia. Siamo quel nome (di cui non siamo responsabili), quell'immagine (di cui siamo solo parzialmente responsabili), siamo una rete di relazioni, ma siamo solo una parte della nostra biografia: quella che ci piace mettere in mostra. Mah...

Diceva Jacques Derrida: Ho il gusto del segreto, ho un moto di timore o terrore davanti a uno spazio politico, per esempio, a uno spazio pubblico, che non dia spazio al segreto. Per me, esigere che si metta tutto in piazza e che non ci sia foro interno è già il farsi totalitaria della democrazia. Se non si mantiene il diritto al segreto si entra in uno spazio totalitario.

Ovvio che su Facebook si possa mettere solo ciò che si vuole, senza svelare proprio tutto tutto. Ma già a proposito del nome proprio, Andrea Tagliapietra nel 2002 chiosava:

In questo spazio totalitario, la prima domanda riguarda l'identità. Ogni rilevamento poliziesco inizia con la dichiarazione delle "generalità". Per Canetti è, questa, la richiesta più arcaica, che rivela "il dubitoso rapporto con la preda: Chi sei? Ti si può mangiare?". Con il possesso del nome (o la sua attribuzione mediante l'atto di nominare) si manifesta il potere assoluto di chi ottiene la rivelazione del nome su chi viene costretto a confessarlo. Si tratta di un potere di vita o di morte. Nella favola, splendidamente raccontata dalla musica di Puccini, il principe Calaf, "scioglitore di enigmi", vince Turandot indovinandone il nome e proponendo alla crudele principessa il controenigma del segreto del suo stesso nome. Come recita la celeberrima romanza, cavallo di battaglia di molti tenori: "Il mio mistero è chiuso in me / il nome mio nessun saprà!"



COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
Nello stereo: la Turandot? No, Sick Tamburo, Sick Tamburo

lunedì 26 settembre 2011

giovedì 15 settembre 2011

GRAZIE FRIEDRICH

Noi che ricerchiamo la conoscenza ci siamo sconosciuti, noi stessi ignoti a noi stessi, e la cosa ha le sue buone ragioni. Noi non ci siamo mai cercati, e come avremmo mai potuto, un bel giorno, "trovarci"? Si è detto e a ragione: «Dove è il vostro tesoro, è anche il vostro cuore», il "nostro" tesoro si trova dove sono gli alveari della nostra conoscenza. E per questo siamo sempre in movimento, come veri e propri animali alati e raccoglitori di miele dello spirito, preoccupati in realtà solo e unicamente di una cosa: di «portare a casa» qualcosa. Di fronte alla vita, poi, e a quello che concerne le cosiddette «esperienze», chi di noi mai ha anche solo la serietà necessaria? O il tempo necessario? Di queste cose, temo, non ci siamo mai veramente «occupati», infatti il nostro cuore è altrove, e anche le nostre orecchie!

[...]

Infatti necessariamente rimaniamo estranei a noi stessi, non ci capiamo, "dobbiamo" scambiarci per altri, per noi vale per l'eternità la frase «ognuno è per se stesso la cosa più lontana»...

F. Nietzsche, Prefazione a Genealogia della Morale

domenica 11 settembre 2011

L'anima del commercio

1. Su incidi.net è uscito Carne Al Vento in edizione digitale, presto disponibile anche negli altri store (iTunes, Amazon, Napster, etc.)

Buy the CD Carne al vento on Incidi!
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2. Sta per ricominciare il corso di consulenza filosofica a Bologna e ancora devo finire i compiti delle vacanze.

martedì 30 agosto 2011

PAESE CIVILE? NO, SVIZZERA


Siccome la Svizzera è uno stato neutrale che da secoli non partecipa a un conflitto, oggi ha deciso bene di far sfogare gli istinti belligeranti dei suoi abitanti dichiarando guerra ai gatti.

Sia chiaro che gli istinti belligeranti non sono propri di una nazione o di un'altra, bensì dei singoli esseri umani. E non è che gli svizzeri siano marziani. Immaginatevi questi poveri guerrafondai repressi che non possono attaccare neanche, che so, quei terroni comaschi che entrano a migliaia nel Canton Ticino per andare a far benzina a Campione d'Italia perché costa meno. Devono pure rifarsi su qualcuno.
 


Per fortuna che ci sono i gatti. Randagi o meno lo deciderà poi l'autopsia.



Comincerò a boicottare i prodotti tipici svizzeri: orologi, cioccolato, coltellini, Croce Rossa (nel senso che, se mai dovessi averne bisogno, rifiuterò l'aiuto di una crocerossina).

Ah la Svizzera, questo paese così civile, che custodisce gelosamente l'oro nazista e i conti coperti dei ricconi italiani.

Ah, che paese civile.

Pulito e civile.



COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
Mi faccio prendere dalla reazione emotiva e sbaglio a generalizzare. Onore agli svizzeri di SOS Chats che hanno fatto il possibile per evitare questo scandalo.

 

sabato 27 agosto 2011

NOBLESSE OBLIO


La crisi avanza, i proprietari degli yacht ormeggiati a Portofino si nascondono dalla vergogna, Londra brucia e torna lo spettro della plutocrazia.

Mai sentito parlare di downshifting? Ecco una semplice definizione: "la pratica di semplificare lo stile di vita per slegarsi dal possesso di beni materiali e dalla felicità fittizia che ne deriva."

Ed ecco la parabola del pescatore messicano:



Un banchiere americano sta sul molo di un piccolo villaggio sulla costa messicana quando vede approdare un piccolo peschereccio con un solo uomo a bordo. Dentro la modesta imbarcazione ci sono alcuni tonni pinna gialla. L'americano fa i complimenti al messicano per la qualità del pesce e gli chiede quanto ci è voluto per pescarlo.

"Oh, ben poco tempo" replica il pescatore.

L'americano allora gli chiede perché non è rimasto in mare più tempo per pescarne dell'altro.

Il messicano gli dice che quella quantità è sufficiente a soddisfare i bisogni della sua famiglia per un po'.

"Ma cosa fai tutto il resto del tempo?" continua l'americano incuriosito.

"Bè, dormo fino a tardi, pesco un po', gioco con i miei figli, faccio la siesta con mia moglie Maria, poi vado fino in paese tutte le sere per sorseggiare vino e suonare la chitarra con i miei amigos. Come vedi ho una vita piuttosto piena."

L'americano sbuffa: "Guarda, ho un master ad Harvard e ti posso aiutare. Dovresti passare più tempo a pescare, e con il ricavato comperarti una barca più grande. Quindi con il ricavato della barca più grande, comperare tante altre barche. Alla fine avresti una flotta di barche da pesca! Invece di vendere il pescato a un intermediario, potresti aprire uno stabilimento in proprio per gestire direttamente il controllo del prodotto, la lavorazione e la distribuzione. Così potresti abbandonare questo piccolo villaggio e trasferirti a Mexico City, Los Angeles e magari addirittura a New York, da dove seguire l'espansione della tua azienda."

"Ma quanto ci vorrà?" chiede il pescatore.

Al che l'americano risponde: "15 o 20 anni".

"E poi?"

Il banchiere ride di gusto: "Ora viene la parte migliore. Al momento giusto annuncerai un'OPA e venderai le tue azioni al pubblico e diventerai ricchissimo. Farai i milioni!"

"Milioni... E poi?"

E l'americano: "A quel punto potrai ritirarti in un piccolo villaggio della costa, dormire fino a tardi, pescare un po', giocare con i tuoi figli, fare la siesta con tua moglie Maria e andare fino in paese tutte le sere per sorseggiare vino e suonare la chitarra con i tuoi amigos."

Quant'è difficile comprendere i tempi che viviamo: ci si deve fare carico di tutta la complessità che invece la storiografia toglie al passato. Ci vorrebbe un salto di 100 anni nel futuro per vedere cosa si dice di noi e poi tornare indietro per spiegarlo ai presenti.



COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
La temperatura cala un po', per fortuna.

martedì 16 agosto 2011


...
che giova ansimar forte 
per l'erta faticosa?
Né voglio più, né posso. 
Più scaltro degli scaltri 
dal margine d'un fosso 
guardo passare gli altri.
E mi fan pena tutti, 
contenti e non contenti, 
tutti pur che viventi, 
in carnevali e in lutti.

(Guido Gozzano, Nemesi)

















Di notte ogni tanto mi capita, in sogno, di trovare il senso della vita. E' un pensiero che mi dà grande soddisfazione. Lo penso e lo ripenso, cerco di fissarlo nella mente, ma mai abbastanza da ricordarmelo la mattina dopo. Tanto che ho il sospetto che non sia stato un sogno mio ma di Pancho, che dorme nella sua cesta di fianco a me.

domenica 7 agosto 2011

SULLE COSE CHE VANNO SEMPRE FINCHE' NON SI ROMPONO (MICA CAZZI /4)

Uno degli argomenti preferiti dagli utenti quando si rompe qualcosa e gli comunichi che è da cambiare in toto è la tesi "Ma è sempre andata". Esempio:

- Questa stampante ad aghi ha già 15 anni, è ora di sostituirla.

- Ma come!? E' sempre andata!

E' una delle situazioni che preferisco. La prima cosa che mi viene da pensare è: TUTTE LE COSE VANNO prima di rompersi, quindi che razza di osservazione è?

Di solito, nelle parole del cliente c'è un sottinteso: "Questa cosa funziona perfettamente e sei tu tecnico in mala fede che non vuoi farla andare per rifilarmi un aggeggio nuovo che si romperà allo scadere preciso della garanzia."

Ora, potrei offendermi seriamente per questa insinuazione. Invece ci casco, finisco per assecondarlo e trovo qualche modo per far funzionare l'arnese. Almeno fino alla prossima rottura.
Ecco altri esempi di questa pseudo-fallacia:


- Guardi che questa è una scatola di cartone e pure vuota, non è possibile vederci la televisione...

- Ma come!? E' sempre andata!


- Sua figlia ha un blocco intestinale.

- Ma come!? E' sempre andata!



Al check-in:

- Mi spiace ma non posso farla salire: questo è un biglietto di sola andata per Monaco, ma PER IL TRENO!

- Ma come!? E' sempre "andata"!


Etc. etc.


giovedì 21 luglio 2011

LA DONNA IDEALE

Per me è questa.

In pratica deve essere di sinistrissima, ordinario di Filosofia Morale in un'università parigina, annoverata tra i 50 intellettuali più influenti di oggi, e deve aver scritto un libro che si intitola "Estensione del dominio della manipolazione - Dall'azienda alla vita privata".

Non mi sembra di chiedere molto.


COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
Penso ok, difficilmente sarei il suo uomo ideale.

giovedì 7 luglio 2011

DIALOGO TRA UNA PARTIGIANA E UN SEDICENTE HACKER



Dì un po'  figliolo, che fate oggi per difendere la libertà e cacciare gli oppressori?

Bè, accendiamo il computer, avviamo un programma e premiamo un tasto per mandare in palla il sito del governo.

Il sito?

Il sito. Voi invece...

Io nel '44 facevo la staffetta tra Civitella e San Pancrazio, praticamente sulla Linea Gotica. Nascondevo i viveri per i partigiani nella cartella della scuola. Una volta a me e a mia madre ci hanno fermate i tedeschi che volevano sapere di mio fratello e i suoi compagni. Ci ha salvato il prete.

Ah.

Eh.



COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
Partono gli irrigatori del giardino.
 

sabato 18 giugno 2011

TMSKY: CARNE AL VENTO

CAV_Copertina_smallE' uscito Carne Al Vento, il secondo album dei TMSky. 10 brani di rock eclettico:

1. Psycho Mamba
2. Fiore Passo
3. Nanica
4. Il Burattinaio
5. Fondamentalmente
6. Met'(Amo)rfosi
7. Cellule Instabili
8. Turbotromba
9. Il Santona
10. Aria

Per info:
carnealvento@libero.it

su MySpace TM Sky

su Facebook T.m. Scai




venerdì 10 giugno 2011

ALLA FACCIA DELLA PRIVACY


Facebook ha inaugurato il servizio di riconoscimento facciale per le foto. Vuol dire che, quando caricherai una foto in cui compaiono dei volti, il sistema riconoscerà automaticamente di chi sono (o almeno ci proverà) sempre che siano utenti di FB.

Chi avrebbe immaginato 500 anni fa che un giorno la schedatura volontaria sarebbe stata di gran moda?
Etienne de la Boetie, in quel gran capolavoro che è il Discorso sulla servitù volontaria:

"Costui che spadroneggia su di voi non ha che due occhi, due mani, un corpo e niente di più di quanto possiede l’ultimo abitante di tutte le vostre città. Ciò che ha in più è la libertà di mano che gli lasciate nel fare oppressione su di voi fino ad annientarvi. Da dove ha potuto prendere tanti occhi per spiarvi se non glieli avete prestati voi? Come può avere tante mani per prendervi se non è da voi che le ha ricevute? E i piedi coi quali calpesta le vostre città non sono forse i vostri? Come fa ad avere potere su di voi senza che voi stessi vi prestiate al gioco? E come oserebbe balzarvi addosso se non fosse già d’accordo con voi? Che male potrebbe farvi se non foste complici del brigante che vi deruba, dell’assassino che vi uccide, se insomma non foste traditori di voi stessi?
[...]
Non voglio che scacciate il tiranno e lo buttiate giù dal trono; basta che non lo sosteniate più e lo vedrete crollare a terra per il peso e andare in frantumi come un colosso a cui sia stato tolto il basamento."


Il fatto che questo discorso si possa poi applicare anche a certi governanti la dice lunga su quanto il sistema di controllo sociale oggi sia integrato.

giovedì 2 giugno 2011

SE UNA TRANVATA NON BASTA...


Io vado a votare... proviamo con un'altra: ai referendum di domenica 12 e lunedì 13 giugno vota SI per dire NO.


1 - Votiamo SI per dire NO AL NUCLEARE.


2 - Votiamo SI per dire NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA.


3 - Votiamo SI per dire NO AL LEGITTIMO IMPEDIMENTO.


 


 


RICORDIAMOCI CHE DOBBIAMO PUBBLICIZZARLO NOI IL REFERENDUM, perchè Berlusconi NON farà passare gli spot ne' in Rai ne' a Mediaset.


Nel caso in cui riuscissimo a raggiungere il quorum lo scenario sarebbe drammatico per Berlusconi ma importantissimo per tutti i cittadini italiani:


 


1 - Se passa il SI per dire NO AL NUCLEARE, BERLUSCONI NON POTRA' PIU' FARE ARRICCHIRE I SUOI AMICI IMPRENDITORI CON I NOSTRI SOLDI E LA NOSTRA SALUTE.
 


2 - Se passa il SI per dire NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA, BERLUSCONI NON POTRA' FARE ARRICHIRE I SUOI AMICI IMPRENDITORI LUCRANDO SU UN BENE DI PRIMA NECESSITA'.
 


3 - Se passa il SI per dire NO AL LEGITTIMO IMPEDIMENTO, BERLUSCONI NON POTRA' PIU' DIRE CHE HA LA MAGGIORANZA DEGLI ELETTORI DALLA SUA PARTE E DOVRA' DIMETTERSI.




COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
"Libera, libera, libera Milano, oh Giuliano, liberamilano!"
Solo a me questo coro fa venire in mente la barzelletta di Heidi? Mi devo far curare?
Ah no, c'era già arrivato qualcun altro.
 

giovedì 5 maggio 2011

VOCE DI UNO CHE GRIDA NEL DESERTO (MICA CAZZI /3)

Oggi mi sfogo per metafore:

- SE LA TUA CASSETTA DELLE LETTERE SI SFONDA, TE LA PRENDI FORSE CON LE POSTE?
Oppure ne comperi una nuova, magari di metallo e resistente all'acqua?
Allora perché stressi me (che per te sono solo il gestore del mailserver) se Outlook Express è andato in palla e hai perso tutta la posta in arrivo?

Sono qui per un reclamo.

Lo sospettavo: questo è l'ufficio reclami.

Mi si è sfondata la cassetta della posta e tutte le lettere che c'erano sono volate via col vento.

...

E' colpa vostra.

...

Mi dovete risarcire.

Guardi, dica a sua moglie che siamo già intervenuti da remoto e d'ora in poi le lettere arriveranno direttamente nel secondo cassetto del comodino lato finestra, tranne quelle volate via che provvederemo a recapitarvi entro 72 ore lavorative nella terza anta dell'armadio.

Evvivaaaa! Grazie mille, grazie!!

(NB: A nessuno importa davvero di aver perso la posta, ma c'è sempre qualcuno più in alto che ha bisogno di risposte. Qualsiasi.)

- QUANDO PORTI DAL CARROZZAIO L'AUTO CON IL PARAURTI DISTRUTTO, CHIEDI FORSE A LUI COSA E' SUCCESSO?
Di solito glielo racconti tu, no?
Allora perché quando arrivi da me con il PC che non parte più perché sono spariti quasi tutti i file di sistema, mi chiedi "Cosa può essere stato?" Per quel che ne so, potresti aver avuto un raptus ed esserti messo a cancellare file a caso dal disco C:.

Guardi il paraurti com'è ridotto!

Caspita, una bella botta.

Mi può fare un preventivo per rimetterlo a nuovo?

Certo.

Cosa sarà stato a ridurlo così?

...

Si sarà fatto un'idea, no?

...

...

Le faccio il preventivo?


Lasci stare, vado da un altro più competente.

- SE UN TUO CLIENTE IMBUCA UN ORDINE NELLA CUCCIA DEL CANE INVECE CHE NELLA BUCHETTA DELLE LETTERE, TI INCAZZI FORSE CON IL POSTINO CHE NON TE L'HA CONSEGNATO?
Non credo proprio.
E allora perché mi chiedi come mai un mese fa non ti é arrivata una mail che ha spedito un fantomatico cliente di cui non so nulla, neanche se lavora con il PC o con la macchina da scrivere?

Guardi che qui la lettera proprio non c'é.

Lei é un cretino.

Le dico che ho controllato anche in ufficio: nessuna busta per lei!

Ma stia zitto, cretino.

Guardi il rapporto dell'Interpol: ci sono prove che nessuno le ha mai spedito quel documento!

Ma non dica cretinate. Mi cambi la cassetta delle lettere, piuttosto.


...

E invece, malgrado l'assurdità delle richieste, ho sempre una parola gentile per tutti.

Poi vado a casa e mi rilasso come il mitico Rat-Man:

Rat-Man-Pulcini

domenica 3 aprile 2011

LULÙ VON SALOMÉ

Lou von Salomé è stata musa di Nietzsche, Paul Rée, Rilke, Freud e Madonna. Lulù von Salomé è la mia gatta, musa di un indegno e ben più modesto filosofo e musicista.
E' un'artista: dipinge il muretto del condominio con la terra usando i suoi morbidi polpastrelli e - ho scoperto alla riunione di condominio dell'altra sera - adora scivolare sulle carrozzerie bagnate di certe macchine di lusso.

Dice il proprietario della vettura in questione: "Da quando abito qui porto la macchina dal carrozzaio ogni due mesi per farla lucidare e togliere i segni lasciati dai gatti."


Mi dispiace.



Non per la macchina, anzi. Mi dispiace che qualcuno tenga tanto alla propria auto, specie se questo qualcuno è costantemente alla ricerca di un capro espiatorio per farsi pagare i "danni" (non è la prima volta che mi chiama in causa, e già nell'altro caso si è risolto tutto con una sua figuraccia). Non è questione del sempre invocato rispetto per le cose altrui: lui è offeso dal comportamento della mia gatta, io da quel discutibile prodotto dell'Alfa-Romeo puzzolente e inquinante. E' questione di visioni del mondo, e difenderò la mia in tutti i modi e in tutte le sedi in cui mi toccherà farlo.

Le cose - appunto - sono cose, e per quanto mi sforzi (molto poco in realtà), non riesco proprio a dispiacermi per un graffio su un'auto. Sempre ammesso che sia davvero opera di Lulù e non di qualche altro gatto randagio che popola il quartiere.
Nello scontro tra una millenaria divinità egizia - fatta di carne, ossa e mistero - e una recente divinità italiana fatta di metallo, non c'è proprio gioco.


COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
Riascolto da YouTube pezzi da The Wall Live di Roger Waters del primo aprile a Milano. Mai avrei pensato di vederlo dal vivo, dopo aver consumato prima le cassette e le videocassette, poi i cd e i dvd delle varie versioni. E' stata un'esperienza catartica.

Suono perfetto (al Forum di Assago!!), proiezioni esatte al millimetro, effetti speciali incredibili (l'aereo che si schianta contro il muro, i pupazzoni gonfiabili di professore madre e moglie, il maiale gigante radiocomandato che fluttua sul pubblico, l'abbattimento del muro sul finale...), messaggi pacifisti e politici:

Roger Waters: "Mother should I trust the government?"
Scritta sul muro: "COL CAZZO" [in italiano]
Pubblico: ovazione.
 

domenica 27 febbraio 2011

UN ROMPICAPO FILOSOFICO


Volevo parlare di decrescita, ma ho trovato un rompicapo filosofico che mi sta facendo riflettere un bel po', quindi rimando il discorso a un post futuro.

PREMESSA: l'emisferectomia è un'operazione realmente praticata in alcuni casi particolarmente gravi di epilessia. Consiste nell'asportare parzialmente o totalmente un emisfero cerebrale. Gli effetti immediatamente successivi all'operazione sono soprattutto difficoltà di movimento nella metà del corpo opposta all'emisfero rimosso e disturbi cognitivi, ma una buona riabilitazione può portare a un recupero quasi totale delle capacità motorie, cognitive e di linguaggio. Dunque è ampiamente provato che si può vivere anche solo con metà cervello.


ECCO IL ROMPICAPO FILOSOFICO:

Alieni decidono di separare i due emisferi del tuo cervello, e di trapiantarne uno in un altro corpo. Ciascuna metà funzionerà indipendentemente dall'altra, e tu - grazie alla avanzatissima tecnologia aliena - non proverai alcun dolore o disagio.


Ti trovi nell'ospedale alieno, sdraiato sul Lettino 1, vicino al Lettino 2.


Sul Lettino 2 c'è il corpo pronto a ricevere metà del tuo cervello.



La domanda è: su quale lettino ti risveglierai dopo l'operazione? Sul Lettino 1 o sul Lettino 2?


Il paradosso è questo:
- se le premesse fossero diverse e ti avessi detto che metà del tuo cervello si era danneggiata in seguito a un incidente d'auto e avevano dovuto asportarla, la risposta ovvia sarebbe "Lettino 1".
- se avessi detto invece che il tuo corpo e metà del tuo cervello sono andati distrutti, ma gli alieni hanno fatto il possibile per salvare l'altra metà e impiantarla in un nuovo corpo, ti aspetteresti di risvegliarti sul Lettino 2.

Insomma, cos'è e dove sta la coscienza soggettiva? Stai a vedere che aveva ragione Cartesio quando tirava in ballo la ghiandola pineale. Oppure gli esternalisti radicali che la pongono in buona parte fuori dal corpo (ma anche in questo caso, come si risolve il rompicapo?).

LETTURE CONSIGLIATE: Riccardo Manzotti, Vincenzo Tagliasco, "Coscienza e Realtà", ed. Il Mulino, 2001. 

domenica 6 febbraio 2011

DIMISSIONI DA TUTTI I BALCONI


Nel 2003 lo slogan era "Pace da tutti i balconi", con le bandiere arcobaleno che sventolavano dai condomini. Oggi lo slogan è "DIMETTITI!". Magari avesse lo stesso successo.












COSA SUCCEDE OGGI POMERIGGIO ALLE 15 AL SITO DEL GOVERNO?
Non saprei dire. Ho solo un indizio: "We do not forgive. We do not forget. Expect us."

venerdì 4 febbraio 2011

TU VUOLE LA MIA BOCCA


Per smettere di fumare ho fatto ricorso alla Temurah, ho trasformato "pusillanimità" in "atarassia" et voilà: svanita ogni dipendenza dalla nicotina. Quando si dice il potere delle parole.

Per festeggiare, esibizione live dei MiaZia all' Off di Modena il 17 febbraio alle ore 21, in apertura del concerto di Musica Per Bambini!



COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
Ho la netta sensazione di essere l'unico in Italia a non ricevere soldi dal Presidente del Consiglio.


domenica 30 gennaio 2011

RIFLESSIONI INEDITE SUL DOPPIO /2


.. ma anche "INFINITA GRAZIA DELLE NON-ZIE".



Capita ancora che mi scambino per qualcun altro. L'ultima volta è successo in un bar piuttosto affollato. Sono seduto a un tavolino con alcuni amici e mi passa dietro questa vecchia impellicciata chiedendo mi fai passare nipotino mio? E accarezzandomi la nuca. Io la guardo e divento bordò dal terrore di non aver riconosciuto la cara zia. Ma in effetti proprio non la conosco, non è mia zia.

Quanta bella gioventù. Salutami la mamma, eh.

Io come un ebete, malgrado il buon proposito di dire SEMPRE a chi non risconosco che non l'ho riconosciuto, ho risposto con un laconico presenterò.



Vorrei dare un nome a questo fenomeno: "sindrome di Simone Cireneo", che è quel poveretto che fu costretto a portare la croce in cima al Golgota perché Gesù non ce la faceva. Secondo l'eretico Basilide, Simone fu scambiato per Cristo e crocifisso al posto suo. Non mi toccherà una sorte così infelice: ne ho contratto una forma leggera.

 

sabato 22 gennaio 2011

"NON SII TIMIDA"

"Non sii timida" lo dice Nicole Minetti (consigliere regionale della Lombardia, ex igienista dentale del premier, ex ballerina di Colorado Café) a un'amica che sta per portare alle ormai celebri serate del premier.

Passino le mignotte ad Arcore, passi il bunga-bunga, passino le telefonate in questura per liberare la nipote di Mubarak, passi tutto... MA ALMENO PARLARE IN ITALIANO, CAZZO!!! Poi fanno fare il test agli extracomunitari per il permesso di soggiorno.
Qui sopra, evidentemente, un fotomontaggio.

Silvio, non sii timido: dimettiti. Macché, neanche con le cannonate.


COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
"Pancho, non sii rompiscatole, non posso prenderti in braccio adesso."
"Miao."

martedì 11 gennaio 2011

METTETE DEI (MIRA)FIORI NEI VOSTRI CANNONI


Siamo arrivati a un tal grado di imbecillità da considerare il lavoro non solo come onorevole, ma persino come sacro, mentre non è che una triste necessità.

Remy de Gourmont, Pensieri inediti




M: Cosa volete da me? Prendetevi tutto, pigliatevi i miei quattrocentocinquantamila euro di stipendio, le mie stock option, i miei tre passaporti, prendete quello che vi pare ma non fatemi del male, vi prego! Non fatemi del male.

O: Vogliamo solo lavorare.

M: Eh?

O: LA-VO-RA-RE

M: Quindi niente riscatto, niente orecchio spedito a casa, niente ghigliottina...

O: Ci mancherebbe altro, vogliamo lavorare!

M: [E io chissà cosa pens...] Eeeehhh non so mica, bisogna vedere. Forse c'è qualcosa in Bangladesh...

O: Vogliamo un lavoro QUI!

M: Ok, ok, calma. Credete che sia facile? Una cosina ci sarebbe... Però dovreste rinunciare alla rappresentanza sindacale.

O: No problem.

M: E ad ammalarvi prima delle festività.

O: Si fa.

M: Dovreste fare il triplo di straordinari obbligatori.

O: Embè?

M: Allora diciamo anche... Lavorare sei giorni alla settimana con turni di 10 ore ciascuno.

O: Ce la possiamo fare.

M: Solo mezz'ora di pausa sulle otto ore.

O: Che vuoi che sia?

M: Wow, affare fatto. Da oggi lavorate per me.

O: EVVAI! Peppe, stappa la boccia di spumante dell'Ipercoop che festeggiamo!!
E accendi la TV, che sta per iniziare il Grande Fratello.