giovedì 25 luglio 2013

PRIMUM VIVERE, DEINDE PHILOSOPHARI

Da ieri la schiena mi sta ricordando questo triste motto. Avrà pure ragione, ma quanti pensieri e quanti insegnamenti dai momenti difficili:

- l'autosufficienza è una pia illusione...
- ... ma ogni tanto un imprevisto può servire a mettersi alla prova e prendere coscienza dei propri limiti;
- per uscire da una brutta situazione devi saper anche sopportare il dolore, non solo farlo sparire;
- gli imprevisti possono capitare. Non farti trovare del tutto impreparato (tipo senza niente da mangiare in casa).

Saranno banalità, ma non ci si pensa se non quando ci si trova in mezzo. O almeno a me capita così.


COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
Pancho reclama la pappa (per i gatti non manca mai).

domenica 21 luglio 2013

SUL PERCHE' DOBBIAMO SPERARE CHE I RICCHI SIANO SEMPRE PIU' RICCHI


Vorrei morire ucciso dagli agi. Vorrei che di me si dicesse: "Come è morto? Gli è scoppiato il portafogli".
Marcello Marchesi

Quelli a cui dai la caccia sono le persone da cui dipendi, noi cuciniamo i tuoi pasti, togliamo la tua immondizia, colleghiamo le tue telefonate, guidiamo le tue ambulanze, ti sorvegliamo mentre stai dormendo. Non fare lo stronzo con noi!
Tyler Durden in Fight Club (il film)



In settimana, Vincenzo Borgomeo su Repubblica Motori ci ha spiegato perché dovremmo essere contenti che i ricchi siano sempre più ricchi. In soldoni: perché più brioches mangiano, più lavorano i garzoni dei fornai.

E' il capitalismo, bellezza. Se io riccone sto bene, stai un pochino meglio anche tu. Se vado in rovina, ti porto nel baratro con me. Ma io c'ho il paracadute.

Nessun dubbio che oggi funzioni esattamente così, ma ne avanzerei qualcuno sul fatto che questo sia il migliore dei mondi. Impossibile, ad esempio, immaginarne uno in cui chi produce utilizzando macchine paghi più tasse di chi impiega persone, e consenta così a chi non ha un lavoro di condurre comunque una vita dignitosa? Un'utopia? Lasciateci almeno sognare.



giovedì 11 luglio 2013

ERMENEUTICA DEL PRESENTE


Lumaca
Che siano sempre dei giovani a rivelare le magagne dei governi lascia ben sperare per il futuro di questo pianeta. Prima Bradley Manning per Wikileaks, ora Edward Snowden con il Datagate.
A cosa serve poi tutto questo ficcare il naso nelle comunicazioni altrui se non a saziare il voyeurismo dei dirigenti dei servizi segreti, visto che negli Stati Uniti qualche pazzo armato commette una strage ogni due per tre?

Sempre a proposito di futuro, volendo essere ottimisti potremmo interpretare l'odierno scontro tra chi vuol far ripartire l'economia e chi la vuole affossare ulteriormente (ad esempio chi in Italia vuole alzare l'IVA di un altro punto) come una guerra tra due visioni del mondo: una che vuole continuare a produrre e soprattutto creare bisogni fittizi perché la macchina continui a devastare; l'altra che si preoccupa del destino dell'uomo e vuole farci tornare alle cose essenziali.

Volendo essere ottimisti, possiamo osservare che da quando c'è la crisi si produce una percentuale rilevante di immondizia in meno, molta gente torna nelle campagne e si dedica all'agricoltura biologica, nascono movimenti per la decrescita serena sulle orme del pensiero di Serge Latouche.
E' vero che i suicidi non si contano, ma questo è segno di un'errata percezione del problema e della mancanza (o della scarsa diffusione) di strumenti utili a farci cambiare idea su quelle malsane abitudini che abbiamo maturato dal dopoguerra a oggi.

Dobbiamo continuare a ritrovarci in colonna in autostrada nelle torride giornate d'estate per finire incasellati stretti come galline da allevamento sotto file di ombrelloni con i palloni dei vicini che ci rimbalzano sulla pancia, o possiamo farne a meno? Dobbiamo per forza avere sempre l'ultimo aggeggio tecnologico che la pubblicità ci propina, o possiamo farci bastare quelli che abbiamo?

Il problema non è che le imprese chiudono e la gente rimane senza lavoro. Il problema è che abbiamo messo in piedi un sistema per cui se non si lavora non si può vivere. Dovremo pure fare qualcosa per cambiare questo andazzo, ma se non ci pensa la politica chi ci deve pensare?

Volendo essere pessimisti, a muovere i fili delle nostre vite è sempre l'interesse di pochi per i quali non contiamo niente, così come non conta niente l'esito globale delle loro scelte.

Ai posteri - che ci auguriamo comunque pacifici - il privilegio di capire con maggior chiarezza il nostro tempo.


COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
Nello stereo: Daft Punk, Random Access Memories.
Un viaggio nella musica elettronica degli ultimi 30 anni, con divagazioni disco e funky. L'album che non ti aspetteresti dai Daft Punk.