venerdì 15 ottobre 2010

RIFLESSIONI INEDITE SUL DOPPIO

La consapevolezza di non essere un soggetto separato dalle cose fa strani scherzi. Vivo tra due specchi: davanti e dietro di me infinite riproduzioni che più si allontanano e meno mi somigliano, tanto che da un certo punto in poi mi sembrano gatti, tavoli, sedie, case, fabbriche, nuvole, la storia, la produzione industriale della Francia, i minatori cileni tirati fuori dal buco. Invece sono sempre io. E siccome la stessa cosa può dirla un altro, nessuno può dichiararsi a ragione "io" (ripasso: come si supera il solipsismo da destra? "non esisti solo tu perché non esisti neanche tu").

Dicevo degli scherzi: il primo è quello della competenza media di cui ho già scritto. Un'altra conseguenza di sapersi al contempo soggetto e oggetto è che si viene confusi con altri.


Primo episodio al bar-tabacchi vicino a casa:

Uelà, come sta il tuo compare?

Il mio compare chi?

Il Tasso, come sta?

Non so chi sia

Non sei l'amico del Tasso?

No

Oh, sei il suo sosia!





Secondo episodio al bar-tabacchi, con lo stesso commesso:

Uè grande, vai con la sfida! Vuoi le palline per il biliardino?

No, un pacchetto di Camel Light

Non sei l'amico del Tasso?

No

Oh, siete uguali!



Terzo episodio. Ieri, mentre andavo a lavorare, a pochi metri dalla meta un furgone cassonato che veniva in senso opposto mi lampeggia e rallenta. Penso che voglia delle indicazioni, ci affianchiamo e abbassiamo i finestrini.

Come stai?

In che senso?

Non mi hai riconosciuto...

No

Sono Paolo, il figlio di Giancarlo
   
Guarda che forse mi hai scambiato per qualcun altro

Non sei Giacomo?

No

Ah, scusa, allora hai un sosia, ciao, scusa eh, VROOOMMMMM




Che la propria visione del mondo cambi il modo di rapportarsi agli altri è certo. Che un concetto o una teoria o una congettura possa cambiare la realtà, è un'ipotesi tutta mia. Ma del resto anche la realtà, per quel che ne so, è un'ipotesi tutta mia. Ogni tanto ci casco ancora: ora metto la freccia a destra e sorpasso.
Ancora qualche passettino e riuscirò a capire cosa significa che "tutto ciò che desideri e vuoi diventare già ce l'hai e già lo sei". E dopo... FELICITA'!!!!

O forse è solo che l'amico del Tasso mi somiglia molto.



COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
Penso basta revisioni, è ora di andare a lavorare.

sabato 9 ottobre 2010

MICA CAZZI /2

Spronato da un anonimo lettore sulla cui identità ho qualche sospetto, e pur mancando di ispirazione, cerco spunti nella vita reale e scrivo la puntata 2 dei consigli (in pillole) per utenti di PC.

PROBLEMA: se in un documento di Word seleziono "Invia a destinatario di posta elettronica" e poi nel messaggio aggiungo del testo, il destinatario riceve l'allegato ma il testo che ho scritto nella mail non si vede.

SOLUZIONE: perché non fai come i tuoi padri, e i padri dei tuoi padri, etc. etc (vedi qui) che PRIMA scrivevano il messaggio E POI allegavano il file dall'apposita icona a forma di graffetta?



COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
Mi si scuociono gli spaghetti.