venerdì 30 novembre 2007

COSCETTE DI RANA ELETTRIFICATE


Martedì sera i Chemical Brothers al Palamalaguti si sono fatti desiderare. Il concerto, che doveva iniziare alle 21:45, è iniziato alle 23:45 perchè un TIR della produzione ha avuto un guasto lungo la strada. Così quando siamo entrati, alle 21:15, il palco era ancora perfettamente spoglio! Ci siamo sorbettati tutto il montaggio delle attrezzature audio e video.

Comunque è stato un gran bel live set, anche perchè finalmente hanno fatto Leave Home, il mio pezzo preferito, nonchè il primo del loro primo album. Però niente Private Psychedelic Reel sul finale, peccato.

Avevo sognato che il mitico duo, aprendo il concerto con l'odiata Galvanize proprio nella città di Luigi Galvani, gli avrebbe reso un omaggio particolare, tipo far comparire sul megaschermo due zampette di rana elettrificate, oppure qualche riferimento esplicito a Bologna. Invece no: solo silhouette di teste con ingranaggi all'interno. Mi sfugge il nesso.

Del resto, sulla copertina del singolo la scritta "Galvanize" era stretta tra incudine e martello (?!?!?), o ancora - in un'altra versione - a forma di palla da demolizione che spacca un muro (?!?!?!^2). In entrambi i casi, neanche l'ombra di una scarichetta elettrica.

Pazienza, mica si può pretendere che questi, oltre a essere geniali musicisti elettronici, conoscano anche il senso dei titoli dei loro pezzi.

Alla fine del concerto, dopo aver ballato per quasi due ore, ci sarebbe stato bisogno di elettrificare le nostre di coscette.

domenica 25 novembre 2007

TELEVISION RULES THE NATION

"Della televisione proprio me ne frego,
io mi diverto a costruire con L'ego"
Io Carlo, L'Ego


Dicevo: da vero intellettuale snob, è dai primi di agosto che sono senza TV. Così mi capita di credere che Berlusconi sia scomparso dalla circolazione, che abbiano abolito tutti i reality e che nel Partito Democratico ci siano facce nuove. Poi vado a pranzo dai miei e capisco che è tutta un'illusione.
Non è stata propriamente una scelta libera: una bella mattina l'ho accesa, ha fatto due scoregge e ha smesso di dare segni di vita, così mi sono detto "Dev'essere un segno. Proviamoci".
Non si sta poi tanto male senza. Certo, credevo di risparmiare tempo per fare tante altre cose, e invece niente.


In effetti l'ho interpretato come un segno: il segno che dovevo cambiare tastiera (ovvio, no?). Così, invece di far riparare la tv, ad agosto ho comprato una tastiera nuova di zecca, che ho inaugurato live venerdì sera a Imola con i tmSky (l'avevo già usata solo per il Second-Live Nafs Kushi). Abbiamo partecipato a un concorso in un locale. Uno di quei bei concorsi più-bevi-più-voti che non premiano la qualità dei gruppi ma la quantità di amici che riescono a portare. Non è tanto triste il fatto che abbiamo perso, quanto la constatazione che abbiamo meno amici degli altri. Ma tant'è.
E' triste anche il fatto che quegli spilorci dei gestori del locale non abbiano offerto neanche una birra ai musicisti. Sta emergendo un atteggiamento leggermente fascista tra i locali: "Vuoi suonare? Ok, però vieni gratis, non ti offro neanche una bevuta, anzi ti rifilo una cinquantina di biglietti della serata da vendere e se non li vendi scordati di suonare. E alla fine ti infilo una scopa in culo e mi ramazzi la stanza. Ah, sempre che non fai cover di Vasco e Ligabue che tutto il pubblico possa cantare in coro. In tal caso ti pago e niente scopa."


Ma uno spettro si aggira per l'Europa: quello dei MUSICISTI INCAZZATI che non fanno cover.


Mi consolerò martedì sera con i Chemical Brothers al PalaMalaguti.


 


COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
Nello stereo: Radiohead, In Rainbows (ho deciso: mi piace)

venerdì 2 novembre 2007

LA CASALINGA, LE CASALINGuE

"Non credo nelle otto del mattino. Però esistono.
Le otto del mattino sono l'incontrovertibile prova della presenza del male nel mondo."
Andrew Masterson
, Gli Ultimi Giorni




Karl MarxMia madre insiste perchè le porti i miei vestiti da stirare. Ora, dico io: stirare è uno dei pochi lavori che faccio per me e non per altri. Quando stiro, come quando faccio da mangiare o passo lo straccio, provo la sempre più rara sensazione di fare qualcosa per me e non per un padrone o per un cliente. Perchè dovrei rinunciare?
Non voglio che mi tolga questa gioia. Se proprio mi vuol dare una mano, non può imparare a programmare e andare in ufficio al posto mio?


Karl, perchè fai quella faccia, non sei d'accordo? Guarda che questa dev' essere una conseguenza indiretta del corso di filosofia contemporanea di Università Aperta che seguo da due settimane a questa parte. Le prime quattro lezioni sono sul marxismo in Italia.


 E poi mentre stiro mi guardo dei film bellissimi sul PC (a proposito: sono senza TV dai primi di agosto, ma di questo parlerò un'altra volta): l'altra sera ho visto Non Si Sevizia Un Paperino, capolavoro di Lucio Fulci con Florinda Bolkan, Tomas Milian, Barbara Bouchet, Irene Papas.




Quando smetterò di farmi fregare dai revival anni '80? Dopo Righeira e Camerini, stendiamo un pietoso velo anche su Rettore all'Estragon la notte di Halloween. A fronte di un millantato "concerto", c'era solo lei che cantava sulle basi (che, per inciso, coprivano pure la voce). Cinque canzoni e via, tanti saluti a tutti, paganti e non. Dolcetto o scherzetto? Scherzetto, direi. "Dammi una lametta che mi taglio le vene....".
A quanto pare non sono l'unico a esserci rimasto male: sul guestbook dell'Estragon le indignazioni si sprecano.
Almeno dopo il "concerto" (si, come no), con la Paola s'è ballata un po' di musica anni '80: Cyndi Lauper, Madonna, Dead or Alive, Ricchi e Poveri, etc etc. Credo fosse dai tempi della "discoteca mobile" alle feste de L'Avanti a Osteria Grande che con mia sorella non ballavamo sulla stessa pista. Dagli anni '80, appunto. 8^) 

COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
Nello stereo: The Knife, Silent Shout