sabato 28 gennaio 2006

LO SGUARDO DEL DOPPIO

Mi sbagliavo, il doppio del mio ospite non è nell'armadio, è fuori dalla finestra, come dimostra questa foto!



Non potevo sperare in un effetto speciale migliore!

COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
In TV: Il portatore nano di democrazia racconta barzellette su Italia 1, in una trasmissione presentata da Claudio Martelli (AAAAAAAAAAAAARRRRRGGGGGGGGGGGG!!!!!!!!!!!)
Trappoco mi sveglio e scopro che è solo un incubo. Sta dicendo delle robe che sarei in grado di controbattere anch'io, non capisco come facciano a rimanere seri i giornalisti che ha di fronte, a non alzarsi e lasciare la trasmissione.
Trappoco mi sveglio.

mercoledì 25 gennaio 2006

DOPPELGANGER

Venerdì, al lavoro, mi è arrivata una richiesta di assistenza di quelle che non capitano spesso. Il mittente è un ingegnere edile palestinese che sta in Italia da una ventina d'anni. Ricopio fedelmente:


Sig. [D.C.], ho un doppio sulla funzionalità sito posta-elettronica, lo chiamo lei o lo chiamo io Lunedì mattina, grazie.

[Firma]

Il grassetto è mio, le quadre al posto dei nomi anche.
Credo che volesse intendere questo: ho un DUBBIO sulla funzionalità sito-posta elettronica. Mi chiama lei o la chiamo io lunedì mattina, grazie.

Sia ben chiaro, non voglio prendere in giro nessuno, ma spero bene che sul lavoro riesca a spiegarsi meglio, visto che si occupa di edilizia civile! Ne parlo perchè mi ha stuzzicato la fantasia pensare che il messaggio intendesse dire esattamente quello che c'era scritto, ovvero:
Ho un doppio sulla funzionalità sito posta-elettronica: problemi con gli hackers, c'è qualcuno che si spaccia per me sul web
Lo chiamo "lei" o lo chiamo "io": impossibile riconoscerne l'identità, forse sono io stesso (Tyler Durden docet) o forse è dell'altro sesso. O forse entrambe le cose.
Sembra  l'SOS disperato di qualcuno che sta perdendo la sanità mentale, o è vittima di un complotto. Il messaggio l'ho stampato e lo tengo nel portafoglio.

L'idea del doppio mi intriga molto, ho cercato in rete una definizione di Doppelganger, secondo la tradizione tedesca. Ne traduco una dall'inglese:



Doppelganger alla lettera significa "doppio camminatore" ("double walker" suona meglio). E' un sè-ombra che accompagna ogni essere umano e che raramente diventa visibile. Si dice che i cani e i gatti riescano a vederli. I doppelganger stanno quasi sempre dietro la persona, e non si riflettono negli specchi. Il loro compito è quello di ascoltare e dare consigli agli uomini, o inculcando idee nelle loro menti o tramite una specie di osmosi. Si dice che vedere il proprio porti sfortuna, e che in alcuni casi il doppelganger può rendersi visibile a familiari o amici, causando spesso grande confusione. I doppelganger possono essere subdoli e maliziosi.




COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
In TV: Ballarò, discussione sull'approvvigionamento di gas dalla Russia.
Il mio ospite: ronfa sul letto. (A proposito: il mio ospite è convinta di avere un doppio dentro l'armadio, perchè le ante sono a specchio. Quando riesce a intrufolarsi dentro, si mette a raspare contro la schiena di legno. Forse spera di trovare un passaggio segreto)

venerdì 20 gennaio 2006

NON PIANGA COSI', SIGNORA GRUBACH

"-Non pianga così, signora Grubach, - disse K. guardando fuori dalla finestra: ma pensava solo alla signorina Burstner, che aveva accettato un’altra donna nella sua camera. – Non pianga così, - ripeté, rivolgendo lo sguardo all’interno della camera, dove la signora continuava a piangere."
Franz Kafka, Il Processo



Vecchia SignoraVivo in una stanza in affitto, in un palazzo che si affaccia su un vicolo stretto e buio. E' un vecchio palazzo con un enorme androne per ingresso. L'affittacamere è un una signora piuttosto protettiva e prodiga di consigli preziosi. Ecco cos'è successo l'ultima volta che me ne ha dispensati:

"Proviamo con questa: come si lavano le camicie?"
Non so come faccia a mantenere un tono così tranquillo. Con l'occhio sinistro vedo tutto rosso, la tempia mi fa male se la tocco. Ormai mi ha chiuso nell'angolo. Ostento sicurezza.
"In lavatrice, 40 gradi programma capi delicati"
Mi afferra la mano. Il mignolo... no no no no il mignolo no ti prego. Si spezza, grido forte.
A mano, dovevo dire "A mano, strofinando bene il collo con il sapone di marsiglia". Chi se lo scorda più adesso?
"Ora dimmi, cosa si mette in lavatrice per avere il bianco più bianco?"
Le rispondo con quel briciolo di orgoglio che mi rimane.
"L'ammorbidente"
Le sue nocche nei miei denti, la testa mi si piega all'indietro poi rimbalza in avanti. Sputo un incisivo.
"Volevi dire un bicchiere di bicarbonato, forse? E lo shampoo?"
Pensa prima di rispondere, cristo, PENSA. Cosa aveva detto dello shampoo... ah, sì:
"All'ortica, Antica Erborifteria. Ne ho comperate fei confefioni, cofì, per fcorta."
"stupido stupido Stupido STUPIDO! Ti avevo detto che ne ho armadi pieni! Perchè non me l'hai chiesto?!?"
Avevo risposto bene, perchè voglio strafare? L'ultimo colpo è diretto allo stomaco. Svengo, finalmente.



Bando ai divertissement, mi sono registrato su Wikipedia, sono diventato un wikipediano. Cioè, lo diventerò non appena avrò scritto almeno una voce.
Wikipedia è un'enciclopedia online gratuita, la cui filosofia è mutuata pari pari dalla Guida Galattica per Autostoppisti: chiunque può contribuire, è estremamente economica e soprattutto il suo motto è scritto a chiare lettere sulla home page: "NON FATEVI PRENDERE DAL PANICO".
Wikipedia è spesso alla ribalta delle cronache: i gesuiti qualche tempo fa lamentavano il fatto che non è attendibile, in Cina molte voci sono censurate.
Io ho individuato un paio di voci mancanti su cui mi sento preparato. Nel weekend cercherò di colmare la lacuna.


Cosa succede mentre scrivo questo post:
Nello stereo: Joy Division, Permanent. Raccolta di successi.
- flashback - Ieri sera: ho guardato Misery non deve morire (capìto adesso?)

domenica 15 gennaio 2006

OLTRE LA SCRITTURA COLLETTIVA

Dopo aver sentito un po' di pareri da lettori di Spauracchi ho pensato alcune cose sulla scrittura collettiva.

Il Romanzo Totale è una meravigliosa creatura soprattutto per chi partecipa. E' stimolante, coinvolgente, io nel periodo in cui ho partecipato ne sono stato assorbito in toto. Per chi lo legge dopo la pubblicazione le cose sono un po' più complicate. Chi si è speso nella definizione della storia ha dovuto tenere conto di ogni particolare, disegnare linee temporali, fare schemi dei rapporti tra i personaggi. Al lettore non si può chiedere tanto impegno.

L'etichetta "scrittura collettiva" include molti modi differenti di scrivere a più mani. Mi chiedevo come si potrebbero allargare a una "lettura collettiva", perchè il divertimento e il coinvolgimento totali non finiscano con la stampa e la messa in vendita. Voglio dire: per un lettore, che il romanzo sia stato stato scritto a più mani non fa differenza, lo legge come qualsiasi altro libro. Ma sarebbe anche bello superare questa PASSIVITA'.
Se lo vuole e se gli si lascia spazio per farlo, potrebbe dare un contributo alla storia, non tramite l'aggiunta o la modifica di parti di testo, ma attraverso la propria INTERPRETAZIONE dei fatti, differente da quella di altri lettori.

Ci sono film -e non mi riferisco solo al solito David Lynch- con trame e finali aperti, che scatenano dibattiti furenti in rete e al di fuori. Nel caso dei romanzi forse  è più difficile lasciare aperte queste possibilità, ma non è impossibile. Penso ad esemio alla "Trilogia della città di K" di Agota Kristof, un romanzo con molti misteri irrisolti, e che trascina il lettore più volte verso interpretazioni diverse. Sconvolgente, insolito, inquietante a partire dallo stile. Un'opera aperta.

E' certo che si tratta di uno stile molto personale, difficile da rendere in collettivo se non c'è una sensibilità comune di questo tipo. Potrebbe anche essere interessante perseguire un lavoro di interpretazione di gruppo: un incontro con gli autori non serverebbe solo a pubblicizzare il libro, ma anche a scambiarsi diverse visioni della storia con chi l'ha già letto.

Nel manifesto che ha accompagnato la nascita dei Wu Ming portabandiera della scrittura collettiva in Italia è descritta una concezione del romanziere come ARTIGIANO della narrazione. In altre parole, niente spazio per il narratore nel testo, niente tormenti da bohemiens. Il lettore può lasciarsi coinvolgere dalla storia, amarla, farla propria, ma niente patemi, niente questioni irrisolte su cui confrontarsi con altri.

"...Il narratore ha il dovere di non confondere l'affabulazione, sua missione principale, con un eccesso di autobiografismo ossessivo e di ostentazione narcisistica. La rinuncia a questi atteggiamenti permette di salvare l'autenticità dei momenti, permette al narratore di avere una vita da vivere anziché un personaggio da interpretare per coazione."
Mi sembra più adeguata a un giornalista che a un romanziere. E' un consiglio che, se fosse stato seguito in passato, ci avrebbe privato delle grandi opere di Kafka, Landolfi, Gadda, solo per citarne alcuni.


La presentazione di Spauracchi e La Potenza di Eymerich a Bologna è prevista per il 2 febbraio 2006 alle 21:30 da Modo Infoshop, in via Mascarella 24.


Cosa succede mentre scrivo questo post:
Dallo stereo esce Robot Rock Radio, una delle stazioni radio in streaming da 365live.com

mercoledì 11 gennaio 2006

SEGNI DI QUALCOS'ALTRO

Severino e OdifreddiStasera non riesco a concentrarmi per scrivere qualcosa, c'è uno qui fuori che bussa di continuo. E grida.
"Il senso! Qual è il senso?"
Uff, non lo so il senso. "Non lo so il senso, se ne vada! Lo chieda a Severino. O a Odifreddi, se preferisce, ma mi lasci in pace!"

Dopo aver scritto il post scorso, ho deciso di non dare alcun nome al mio ospite. Intanto perchè tra di loro i gatti non si danno nomi. Poi per non sminuirne il ruolo. Il mio ospite sarà - finchè vorrà esserlo - "Il mio ospite".

Un po' tardi ho scoperto che Odifreddi e Severino l'anno scorso hanno battibeccato dalle pagine del Corriere della Sera e di Repubblica. Un bell'esempio di scontro tra analitici e continentali.

E poi "il mio ospite" può significare sia che sono io ad accoglierlo in casa mia, sia che è lui ad accogliere me.

Cosa succede mentre scrivo questo post:
Il mio ospite: dorme sull'asse da stiro.

venerdì 6 gennaio 2006

UN OSPITE GRADITO


Lunedì ho ereditato la gatta di un vicino che se ne è andato. Non nel senso che è morto, nel senso che ha cambiato casa e non ha potuto traslocare anche lei.
E' la gatta che in qualche post fa avevo immaginato di rapire. Uno strano caso di preveggenza, non me ne capitano molti. Ma a volte i desideri si avverano.
O forse "quello che è successo veramente" - come nel sottotitolo del blog - è che l'ho rapita, anche se quello che si è visto è lui che me la porta in braccio e mi chiede se la posso tenere.

L'altroieri a Neapolis, su RAI3, in un servizio su Palinsesto Italia (un concorso bolognese per l'editoria multimediale) è comparso KaiZen J e ha parlato del Romanzo Totale. Hanno mostrato anche la copertina di Spauracchi (vedi il mio post di qualche tempo fa).
La puntata è quella del 4 Gennaio 2006 e si può ancora vedere sul sito di Neapolis.

Proprio sfogliando la webzine di Palinsesto Italia ho scoperto l'evoluzione del podcasting: il godcasting!! Per quante ne pensi, c'è sempre qualcuno che è più avanti... adesso anche la messa sull' iPod.
Presto la voce che chiama alla vocazione uscirà direttamente dalle casse del PC. Allora non ci saranno più dubbi.


Cosa succede mentre scrivo questo post:
Nello stereo: Les Rythmes Digitales, Darkdancer. Sono quelli della pubblicità della Citroen che si trasforma in robot e balla.
Il mio ospite: sonnecchia su una sedia.

domenica 1 gennaio 2006

(Questo post l'avevo inserito ieri, poi stamattina la config. del blog era incasinata, quindi l'ho tolto e ripostato)

Stasera Vladimiro ha pensato bene di chiamare al telefono Estragone per gli auguri di buon anno.

Estragone: Pronto?
Vladimiro: Pronto, sono Vladimiro.
E: Anch'io, guarda, non me ne parlare...
V: Come anch'io?! Ho detto "sono Vladimiro"!
E: Ah, scusa, avevo capito "sono Vladimiro"
V: Ma vaff... CLICK ... TU  TU  TU  TU TU TU...



Cosa succede mentre scrivo questo post:
In TV: TG La7, servizio sul messaggio di Emanuele Filiberto di Savoia alla Nazione (?!?)
Tra un po': lavatura piatti.