Il primo vagito dell'Universo non è stato il Big Bang. E' stato un vagito.
Condanniamo senza se e senza ma il deprecabile gesto di Massimo Tartaglia, che oggi ha inviato una lettera di scuse al Presidente del Consiglio. Vergogna!
ESCLUSIVO! La madunina del souvenir controlla l'affilatura dell'alabarda un attimo prima del lancio:
COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
Penso: vediamo se qualcuno caga 'sto blog.
Quella a fianco è una pubblicità, che campeggia in questi giorni su YouTube, di un noto client di posta / agenda elettronica . Ho pixelato tutti i marchi tranne lo slogan, che ha dell'incredibile!
Giuro che l'ho letto almeno una decina di volte prima di convincermi dell'ultima parola. Ho pensato che fosse rivolto ai negozi di abbigliamento, ma suona troppo panpsichistico. Ho cercato di vederci una "r", "ai tuoi cari", e invece no: è proprio una P. C'è scritto che questo programma ti permette di essere sempre vicino ai tuoi capi.
E' fuori discussione che mi sfugge qualcosa delle più recenti strategie pubblicitarie.
E' ovvio che il messaggio è rivolto ai capi - che sono quelli che decidono se comprare il programma - anche se sembra parlare ai sottoposti. Oppure a chi manifesta una nuova forma di sindrome di Stoccolma.
Da quando ho letto il testo dell'ultimo inno berlusconiano, non riesco a togliermi dalla mente questa immagine:
Ecco perché:
[...] e' zucchero filato e' curiosita' e' un mondo di pensieri e liberta' e' un fiore delicato e' felicita' e a spasso col suo gatto se ne va [...] nella vita sola non sei anche nella neve piu' bianca, piu' alta che mai [...] che sorrisi grandi che fai che sapore dolce, che occhi puliti che hai [...] | [...] [...] [...] [...] |
AIUTO! Ma davvero non c'è limite al trash. I coretti che fanno uacciuari se li devono essere dimenticati.
Possibile che 'sto governo non cada neanche per offesa al buon gusto?
COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
Nello stereo: DJ Hell, NY Muscle
7 settembre 2009, il CAVALIERE IN_SISTENTE: "Gli italiani vorrebbero essere come me".
Cioè bassi, pelati, pedofili e con una paresi facciale? Siamo un popolo strano.
Nell'81 Heather Parisi cantava uno dei testi più incompresi e falsamente innocenti della storia dello spettacolo, che recitava profetico:
Delle cicale, ci cale ci cale ci cale
Della formica, invece non ci cale mica
che vuol dire, per inciso, "Delle cicale ci interessa. Della formica, non ce ne frega niente". Ovvero: "Di chi canta e si diverte ci interessa. Di chi lavora, ce ne frega una cippa". E poi ancora:
Automobili, telefoni, TV
Nella scatola del mondo, io, tu
per cui la quale, ci cale ci cale ci cale
Mi è sempre sembrato senza senso, finchè non ho capito che "la quale" è la TV. Berlusconi dev'essere rimasto folgorato da questi versi, e da lì in poi ha fatto quello che ha fatto.
Questa introduzione solo per dire che ieri ho visto Videocracy di Erik Gandini, il docu-film di cui le televisioni italiane hanno censurato il trailer, rendendogli così una pubblicità ancora migliore.
Mi aspettavo qualcosa di più: mostra il valore che gli italiani danno a certe figure di spettacolo che certo non lo meritano. Non c'è niente da ridere, anzi è piuttosto spaventoso. Pare che lo stesso protagonista, lo pseudo-Van Damme italiano che non riesce a sfondare nel mondo delle veline non essendo tale, si sia ravveduto dopo aver visto il film.
In realtà l'unico momento esilarante è il video di "Meno male che Silvio c'è" (che per necessità di metrica a un certo punto dice "Siamo la gente che MAI NON SI ARRENDE...", ovvero si arrende sempre). Un piccolo capolavoro del trash nostrano. Le parodie fioccano su YouTube.
COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
Nello stereo: Peaches, che stasera è in concerto all'Estragon. Non mancherò.
Quando i sondaggisti al telefono mi chiedono quanti sono i componenti della mia famiglia, dico "quattro": io, due gatti e un giardino.
COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
Assisto con sgomento al rinsecchirsi dell'edera.
Tutti D'Addario sabato sera!
Il televisore è quell'elettrodomestico che ti fa vedere quello che vuole lui quando vuole lui. E non è che con il digitale terrestre cambi qualcosa, solo la tecnologia con cui si ricevono le immagini.
Da qualche tempo c'è un altro elettrodomestico che ti fa vedere quello che vuoi tu quando vuoi tu, quindi non si capisce proprio in cosa consista questa rivoluzione tanto sbandierata. E' un po' come se inventassero oggi la macchina da scrivere elettronica: capirai.
Quanto all'interattività, degna tuttalpiù di un Televideo, riporto da Wikipedia:
"È da notare che una vera interazione richiede che lo spettatore possa trasmettere dei dati verso l'emittente televisiva, trasmissione che non può, per ragioni tecniche, avvenire con la stessa tecnologia ed infrastruttura usata per la diffusione dei canali televisivi. È da notare che l'invio di dati all'emittente può costituire una spesa per lo spettatore."
Leggasi: per interagire con le trasmissioni occorre una connessione a Internet. Ma allora?
Il digitale terrestre una rivoluzione forse la porterà: qualcuno coglierà l'occasione per NON acquistare il decoder o il televisore con il decoder integrato e per sbarazzarsi una volta per tutte dell'orrido ricevitore di distrazioni di massa. Grazie vindice Gasparri, grazie.
COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
Nello stereo: The Prodigy, Invaders Must Die
I radio/tele giornali mi danno sempre spunti interessanti. E' successo con "i manifestanti hanno proseguito nonostante i ripetuti inviti della polizia a desistere" (o "ad esistere"?), ora di nuovo con "nessun militare italiano è in pericolo di vita". Certo: ormai è troppo tardi. I più giovani di loro non lo sono più da una ventina d'anni.
Si dice indifferentemente "in pericolo di vita" o "in pericolo di morte" per dire che qualcuno rischia di rimanerci secco. Invece c'è una bella differenza! Dividerei bene i due casi: mi* figli* è in pericolo di vita, anche se con me può stare piuttosto tranquill*. I militari italiani in Afghanistan, invece, al massimo sono in pericolo di morte.
COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
A Santa Margherita Ligure lo psiconano dice: "Veline, Noemi, Mills e voli di Stato: dietro c'è un progetto eversivo". Vero: il suo. Quello di trasformare la politica in uno show appena degno di una tv (commerciale). La politica del cucù, appunto.
Presto, presto! Devo scrivere il post prima che altre meraviglie dei tempi moderni oscurino queste due:
1. BERLUSCONI
Oggi ha detto: "Vi pare? Se avessi avuto dei rapporti con una minorenne, mi sarei dimesso subito" (fonte: ANSA)
Fallacia n. 1: scambiare un effetto per una prova di innocenza, come se la reazione fosse costretta da qualche forza irresistibile.
Me lo vedo riabbottonarsi tutto sudato, accorgersi di aver fatto una cazzata (e chiedersi "perchè con le altre nessun rimorso? Questa qui deve proprio avere qualcosa di speciale..."), scoppiare in lacrime e chiamare Bonaiuti per annunciargli le dimissioni.
Il fatto che, dopo l'ennesimo giuramento sulla testa dei suoi cinque figli, tutti e cinque ce l'abbiano ancora sul collo, è la prova inconfutabile che Dio non esiste.
Resta il fatto che stasera, leggendo l'articolo di Repubblica "La zia di Noemi: così Berlusconi è entrato nella nostra famiglia", ho pensato a uno scherzo. E invece no.
Si attendono nell'ordine:
- "La nonna di Noemi: così Berlusconi è entrato nella nostra famiglia"
- "Il cane di Noemi: così Berlusconi è entrato nella nostra famiglia bau"
- "Una vicina di Noemi: così Berlusconi è entrato nella loro famiglia"
e, dulcis in fundo, "La famiglia: così Berlusconi è entrato nella nostra Noemi"
Cos'è più incredibile: che i giornali non parlino d'altro, o che la gente creda ancora a quello che dice lo psiconano? Possiamo avere un Presidente del Consiglio decente, che non dia adito al gossip e si occupi dei problemi dell'Italia?
2. "LAVORI DALLA BARCA, BEATO TE!"
In radio gira siffatta pubblicità di un operatore telefonico:
“Ciao direttore, hai visto la notizia su internet?”
“Certo, e ti ho già mandato una mail!”
“Ma sei già in ufficio?”
“No! Sono in barca!”
“Lavori dalla barca, beato te…”
Fallacia n.2: credere che gli strumenti che permettono di lavorare in vacanza siano una conquista del progresso. In realtà sono catene.
Chi è quel pubblicitario decerebrato che ha avuto questo colpo di genio?
Qualche tempo fa ce n'era una simile di un cellulare multifunzione con "l'agenda per farti lavorare, la rubrica per farti lavorare, la mail per farti lavorare, sticazzi per farti lavorare..." Praticamente un incubo, tenetevelo pure!
Forse non sembra, ma il punto 1 e il punto 2 sono strettamente connessi.
COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
Pancho deve averla fatta grossa. Nella sua lettiera, per fortuna.
"La verità non esiste. Non esiste per il semplice fatto che ci è dato soltanto nel delirio del linguaggio nominare le cose e non conoscerle." Carmelo Bene, Quattro momenti su tutto il nulla, Momento 1 |
Cosa porta una persona che ha una visione non proprio convenzionale della realtà a mantenere comunque una vita normale?
"Appigli che - volenti o nolenti - lo tengono attaccato alle cose" pensò il blogger, pensa il blogger.
Era da un pezzo che non leggevo un romanzo pieno di spunti come Un semplice caso crudele di Juli Zeh. Due perle tra tutte, almeno al punto in cui sono arrivato:
"Se fossi in grado di combinare tutte le scienze in una sola, ne caverei un risultato che esiste già da un pezzo: il linguaggio."
"Metta a verbale la mia confessione: sono uno studioso di scienze naturali ma non sono materialista. Cosa sono, non lo so ancora. Ad ogni modo ritengo che non solo lo spazio e il tempo, ma anche la stessa materia sia opera della cooperativa di produzione Senso & Ragione."
E' bello trovare qualcuno che la pensa come te, anche se è "solo" il personaggio di un romanzo.
Appigli, dicevo. Uno di questi appigli si chiama TmSky, con ben TRE concerti in programma:
- lunedì 25 maggio alle 21 in Piazzale Dante a Castel San Pietro Terme;
- martedì 2 giugno alle 19:30 alla Festa de L'Unità di Gallo Bolognese;
- venerdì 17 luglio alla Sagra del Tortello di Ozzano Emilia.
Tutti a rimborso culinario.
COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
Ora esco e vado a iscrivermi alla locale sezione "Nicoletta Gandus" di un noto partito di opposizione.
"Nonostante i ripetuti inviti della polizia AD ESISTERE", come dicono al tiggì, la politica italiana è ancora UN NULLA in attesa di big bang.
Consoliamoci con Brinda con papi e questi altri spettacoli estivi:
- 1 luglio: Diamanda Galàs live al Teatro Rasi di Ravenna;
- 27 agosto: Jethro Tull a Riolo Terme - Frogstock 2009.
COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
Penso a un fotomontaggio originale del Papi.
[...]
Le spiegherò, madama la marchesa, c'erano i ladri nel castel, la sua parure di zaffiri hanno presa, insieme a tutti i suoi gioiel; fuggendo un ladro rovesciò una candela sul comò, fece del mobile un falò, cosí il castello si incendiò le fiamme il vento propagò ed alle stalle l'appiccò e fu cosí che dopo un po' il suo cavallo le asfissiò; ma a parte ciò, madama la marchesa, tutto va ben, va tutto ben. Riccardo Massucci, Giacomo Osella, Nunzio Filogamo, Ugo Molinari TUTTO BENE, MADAMA LA MARCHESA |
Ecco uno di quei post che gli informatici apprezzeranno più di altri.
Piccoli utOnti evolvono. Ma in direzioni che non ti aspetteresti: non si accontentano di imparare il computer, inventano mille e più modi di mettere in difficoltà il loro tecnico informatico di riferimento, questi geni del male.
Appartenendo all'insieme "tecnici informatici" da un po' di anni, li ho sgamati, ma siccome se fossi nei loro panni farei uguale, metto in rete questo prontuario a uso e consumo degli utOnti più perfidi e non ancora assurti al rango di utEnti (che a questa malvagità ci arrivano da soli).
Lamentela 1: QUANDO MI COLLEGO ALLA PASSWORD E DIGITO IL MOUSE, MI COMPARE IL CODICE
Come fare: è il caso più semplice. Basta invertire tra loro i pochi termini informatici che conoscete. La parola "codice" è una parola jolly, usatela quando non sapete cosa dire. Il tecnico non potrà dirvi che non avete capito un cazzo e state parlando a vanvera (a meno di perdere il posto di lavoro), e la sua espressione sarà a dir poco esilarante. Trattenetevi dal ridere e reggete la parte.
Lamentela 2: IL COMPUTER SALVA I DOCUMENTI CON LA DATA SBAGLIATA.
Come fare: spostare indietro di un paio di anni la data del PC (doppio click sull'orologio nella barra delle applicazioni), salvare qualche documento di Word o di Excel, ripristinare la data corretta e chiamare l'assistenza tecnica. Mostrare esterefatti i file con la data vecchia ma il contenuto nuovo. Alla richiesta del tecnico "Possiamo fare una prova ora?" simulare un malore, oppure sbottare stizziti "Ah, adesso che ci sei tu funzionerà sicuramente!"
Lamentela 3: LE MAIL CHE MI SPEDISCE TIZIO NON ARRIVANO.
Come fare: molto semplice: attribuire a Tizio - soggetto esistente ma al momento irreperibile - un messaggio che non ha mai inviato, esagerando: "Mi ha spedito il messaggio tre volte e non è mai arrivato, anche mentre eravamo al telefono. Poi ha chiamato il suo tecnico che ha verificato che da loro va tutto bene." Se il vostro tecnico informatico addossa la colpa ad altri farfugliando cose incomprensibili come "server SMTP del mittente" o "server della posta in uscita", zittitelo dicendo che le mail che Tizio manda al resto del mondo arrivano senza problemi.
Lamentela 4: LE MAIL CHE MANDO A TIZIO NON ARRIVANO.
Come fare: leggermente più complicato della lamentela precedente, perchè le mail inviate lasciano traccia nell'apposita cartellina "posta inviata". No problem: trovate un collega compiacente che cancelli le vostre mail appena le riceve. Alla richiesta del tecnico di fare una prova, zittitelo dicendo che le mail che inviate al resto del mondo arrivano senza problemi.
Lamentela 5: QUANDO INSERISCO UNA CHIAVETTA USB IL PC SI SPEGNE.
Come fare: tenere un piede sull'interruttore della multipresa (volgarmente detta "ciabatta") cui è attaccato il PC e schiacciarlo contemporaneamente all'inserimento della penna. Quando il tecnico chiede "posso provare io?" fare lo stesso. Se non è possibile tenere il piede sull'interruttore senza farsi sgamare, stupirsi che il PC rimanga acceso e proferire le solite frasi di rito: "Ecco, quando c'è il dottore i problemi non saltano mai fuori!" oppure "Infatti non lo fa sempre."
Questo è quanto ho imparato finora, ma ogni giorno ce n'è una nuova. Rimanete sintonizzati per altri mirabolanti consigli.
COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
Bersani da Gad Lerner dice "Perchè ci si chiede solo adesso dove trovare i soldi?"
"Nella Penisola fiorita camorra, mafia, malavita Skiantos, Paese Scarpa |
Uno non fa in tempo a rallegrarsi per il ritorno della campagna pubblicitaria atea di cui si parlava nello scorso post, che subito succede qualcosa che ti fa sembrare la censura una bazzecola. Che tristezza infinita il modo in cui è stata strumentalizzata la fine di Eluana Englaro. Che vergogna. Se lo psiconano è il paladino dell'italianità bigotta, opportunista, populista, incurante delle regole e dei diritti, mi vergogno di essere italiano (l'ho già detto altre volte? Quanto deve durare ancora questa vergogna?). Berlusconi mi fa cagare, ma mi fa cagare anche questa sinistra che non è in grado di prendere una decisione univoca, coerente e unitaria ma lascia "libertà di coscienza". Uno cerca di violentare la costituzione, di sopraffare un potere (quello giudiziario) con un altro (quello legislativo) creando un precedente per risolvere così tanti altri casi ad personam, e loro lasciano libertà di coscienza. Se avete idee diverse, STATE IN PARTITI DIVERSI, per cortesia.
La campagna atea sugli "ateobus" si fa, ma lo slogan è cambiato, è diventato un bel po' meno incisivo: era "La cattiva notizia è che Dio non esiste. La buona è che non ne hai bisogno."; è diventato: "La buona notizia è che in Italia ci sono milioni di atei. Quella ottima è che credono nella libertà di espressione." Bah, rispetto alle entrate a gamba tesa della Chiesa su qualsiasi tema del dibattito politico italiano, è fin troppo blanda. Comunque, se l'alternativa è niente...
Non potevano mettere, che so: "La buona notizia è che Dio non esiste. La cattiva è che il Vaticano, invece, c'è e non si fa mai i ca**i propri.", oppure "Dio non esiste, il Papa si. Non preferiresti il contrario?"
Affido al Secondo Maestro di "El topo" di Jodorowsky un pensiero sul mio San Valentino:
"Tu spari per trovarti, io lo faccio per sparire. La perfezione è perdersi, e per perdersi bisogna amare. Tu non ami. Tu distruggi, uccidi e nessuno ti ama. Perchè quando credi di dare, in realtà stai prendendo."
COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
Ho Lulù accoccolata in grembo.
STASERA: Skiantos all'Estragon, presentazione del nuovo album "Dio ci deve delle spiegazioni". Imperdibili.
Dunque è giusto celebrare tutti gli anni in gran pompa, volenti o nolenti, la nascita e la morte di un uomo vissuto duemila anni fa, invece di tanti altri sacrifici ben più utili per l'umanità che si sono succeduti nel corso dei secoli e che meriterebbero di essere ricordati.
E' giusto venire svegliati dalle campane la domenica mattina, appendere crocefissi in classe e nei seggi elettorali, subire il battesimo appena nati invece di sceglierlo liberamente da adulti, parificare le scuole private cattoliche a quelle pubbliche quanto a sovvenzioni.
E' giusto dire che Dio c'è e sbagliato dire che non c'è.
Alla notizia degli autobus genovesi con la pubblicità dell'ateismo pagata dall'UAAR, avevo esultato. "Allora non viviamo proprio in un paese di m***a" ho pensato, "S'intravede ancora qualche barlume di democrazia, non è vero che in Italia comanda il Papa."
Non avevo fatto i conti con i paladini della morale, che nel 2009 sono le agenzie di pubblicità. La IGP Decaux cassa le scritte atee sugli autobus, censura i manifesti di Luttazzi a Bologna. Per non essere da meno della TV, dà il suo contributo al pensiero unico.
Dunque SI alle lobotomizzazioni da Grande Fratello, NO alla pluralità di idee.
Andiamo pure avanti così.
P.S.: Si tratta di capire se quella sui bus è pubblicità ingannevole. Mi associo alla rassicurazione velatamente ironica data dagli umanisti britannici: "se l'autorità di controllo della pubblicità dovesse aprire un'inchiesta sull'esistenza di Dio, noi siamo disposti a collaborare."
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Sul piatto: The Alan Parsons Project, Eye in the sky
"Se quel Re lì dovesse svegliarsi," aggiunse Tweedledum "tu ti spegneresti - puff! - proprio come una candela!" "Non è vero!" esclamò Alice indignata. "E poi, se io sono solo un qualcosa nel suo sogno, mi piacerebbe sapere cosa siete voi!". "Idem" disse Tweedledum." "Idem, idem!" esclamò Tweedledee. [...] "Io sono vera!" disse Alice, e si mise a piangere. "Non diventerai neanche un pochino più vera piangendo" osservò Tweedledee. "Non c'è niente da piangere". "Se non fossi vera" disse Alice, ridendo un poco tra le lacrime, perchè tutto le pareva così ridicolo "non sarei in grado di piangere". "Non crederai mica che quelle siano lacrime vere?" la interruppe Tweedledum con un tono di profondo disprezzo. Lewis Carroll, Attraverso lo specchio |