mercoledì 21 gennaio 2009

MI PAREVA STRANO

Dunque è giusto celebrare tutti gli anni in gran pompa, volenti o nolenti, la nascita e la morte di un uomo vissuto duemila anni fa, invece di tanti altri sacrifici ben più utili per l'umanità che si sono succeduti nel corso dei secoli e che meriterebbero di essere ricordati.
E' giusto venire svegliati dalle campane la domenica mattina, appendere crocefissi in classe e nei seggi elettorali, subire il battesimo appena nati invece di sceglierlo liberamente da adulti, parificare le scuole private cattoliche a quelle pubbliche quanto a sovvenzioni.


E' giusto dire che Dio c'è e sbagliato dire che non c'è.


Alla notizia degli autobus genovesi con la pubblicità dell'ateismo pagata dall'UAAR, avevo esultato. "Allora non viviamo proprio in un paese di m***a" ho pensato, "S'intravede ancora qualche barlume di democrazia, non è vero che in Italia comanda il Papa."
Non avevo fatto i conti con i paladini della morale, che nel 2009 sono le agenzie di pubblicità. La IGP Decaux cassa le scritte atee sugli autobus, censura i manifesti di Luttazzi a Bologna. Per non essere da meno della TV, dà il suo contributo al pensiero unico.


Dunque SI alle lobotomizzazioni da Grande Fratello, NO alla pluralità di idee.
Andiamo pure avanti così.


P.S.: Si tratta di capire se quella sui bus è pubblicità ingannevole. Mi associo alla rassicurazione velatamente ironica data dagli umanisti britannici: "se l'autorità di controllo della pubblicità dovesse aprire un'inchiesta sull'esistenza di Dio, noi siamo disposti a collaborare."


 


COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
Sul piatto: The Alan Parsons Project, Eye in the sky

1 commento:

  1. Non che non fosse ridicolo mettere la 'pubblicità' su due-bus-due su tutta Genova, eh...ma avevo apprezzato anch'io, e condivido il senso del tuo post. Da un certo punto di vista però mi fa quasi piacere: completiamo la transizione a paese in ginocchio diffronte ai preti, almeno potrò scindermi nettamente dal resto e fare la mia resistenza. E non mi verrà più neanche il minimo scrupolo quando mi capiterà di dire ancora 'no, io veramente non solo non credo, ma non ho neanche il rispetto.'

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