domenica 30 luglio 2006

BANG!

Domani mi sentirò uno stupido?


Avevo detto a quella cameriera svampita di svegliarmi non più tardi delle sei. Saranno almeno le nove e mi ha svegliato un gringo ubriaco che sbraita nel saloon.

Mi vesto al volo, faccio la valigia senza piegare la roba. Un paio di braghe, due camicie, il gilè con le frange. Gli speroni, dove ho messo gli speroni? Al loro posto, ovvio: attaccati agli stivali. Li tolgo e li metto dentro, mi precipito per le scale, poi fuori. Niente tazza di latte stamattina.

Corro. Per poco non inciampo in una radice secca che sporge dal terreno. Il vento muove nubi di polvere e gomitoli di paglia. Al diavolo il cappello.

Faccio appena in tempo a vedere il retro della diligenza. Miss Donegan si sbraccia dal finestrino "Ho detto al cocchiere di aspettare, gli avevo chiesto di aspettarvi!" grida tra il clangore delle ruote di legno che accelerano. Non importa, miss Donegan. Grazie comunque.

Forse il treno... Chiedo un passaggio a Dente fino alla stazione. Lo chiamano Dente per via dell'unico che gli è rimasto in bocca, non il solito incisivo bensì un canino.
Salgo sulla carrozza - ed è l'unica cosa che riesco a fare in tempo - mentre il capostazione fischia il segnale di via. Tre ore dopo sono a destinazione.

Esco e vi scorgo all'orizzonte, già lontani. Il tuo cavaliere russo ti conduce al galoppo verso il sole. Peccato, ci tenevo davvero tanto e se fossi arrivato in tempo non sarebbe andata così.
Ma non starò certo a guardare. Infatti mi volto dall'altra parte. Lo sceriffo e due vice mi stanno già venendo a prendere, e io allargo le braccia.
"Non lo trovo giusto." dico "Non ho fatto niente!"
"Appunto." Il vice sarcastico mi ammanetta. Neanche lo sceriffo, il vice.
"Lasciatemi almeno prendere la mia roba!"
"Non ti servirà nel luogo a cui sei destinato." La mia valigia rimane in piedi sulla terra gialla, tra gli sbuffi della polvere che sembrano uscire dal terreno come vapore all'inferno.


COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
Il pavimento del soggiorno si asciuga lentamente. Nello stereo: Muse, Black Holes and Revelations

Nessun commento:

Posta un commento