lunedì 8 dicembre 2008

FUORI CONTROLLO

Un motto si aggira per l'occidente internettizzato: "Che il mondo intero sappia chi sei, chi conosci e quello che pensi." Perchè tu non possa pensare nulla di diverso da ciò che vuole il mondo.

Non imbavaglieranno Internet come le recenti dichiarazioni del Berlusca lasciano intendere, perchè gli internauti ci stanno pensando da soli, grazie a certi social network basati sugli scambi di amicizia. Luoghi che portano a cercare l'integrazione per non sfigurare, dove al massimo della libertà di espressione potenziale corrisponde il massimo dell'autocontrollo.
Naturalmente penso a FederalBureau... ops, volevo dire FaceBook, è che le iniziali sono le stesse e mi confondo sempre. Penso a FaceBook, il trionfo del voyeurismo da tastiera, la più recente espressione della jeune fille.


Si impone una scelta tra apocalittici e integrati: questa volta mi schiero con i primi. Perchè mi viene in mente l' F.B.I.? Immagino uno scenario in cui un iscritto a F.B. abbia un problema di qualche genere con la giustizia: ecco pronto e a disposizione di tutti un bello schedario con l'elenco dei suoi amici, con tanto di foto e tutto quello che si sono detti di recente tramite quel canale. Il tutto predisposto spontaneamente dal soggetto in questione.


A cosa servono le catene di e-mail (Hoax) che promettono guadagni facili, chiedono interventi inverosimili per salvare vite e altre bufale simili? A misurare quanti creduloni ci sono in giro.
A cosa serve FaceBook? A capire quanta gente è disposta a rinunciare alla propria privacy pur di salire sul carro dell'ultima moda.


Mi smarco perchè con il blog è diverso, non sono costretto a dimostrare quanti lettori ho, scrivo quello che penso e se qualcuno vuole lo commenta, sennò resta uno sfogo privato.


Insomma, eviterò F-B-senza-I, mi siederò sul greto del fiume e aspetterò che passi il suo cadavere come è già successo con Second Life, in cui pure qualche motivo di interesse l'avevo individuato. Nella speranza che prima o poi il reale irrompa da queste parti.


Non snobbo a priori i social network, ad alcuni riconosco qualche utilità: mi bastano tre o quattro profili su MySpace, uno per ogni progetto musicale in cui sono coinvolto. Se c'è chi dice "Se non altro su FaceBook ho rimediato una trombata", io al massimo posso dire di aver rimediato qualche data per suonare in giro grazie a MySpace. Mi accontento e salvo anche Anobii, che tuttalpiù crea una competizione sana tra lettori di libri. Entrambi prevedono l'uso di nickname.



COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
Nello stereo: Mr. Oizo, Lambs Anger

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