domenica 15 marzo 2015

LUCIO ANNEO BERLUSCONI


Oggi qualcuno esalta lo stoicismo dell'ex cavaliere, che ha atteso pazientemente di venir riconosciuto innocente per il caso Ruby. Non importa che sia stato salvato da una legge cambiata in corso d'opera e che la sentenza confermi che ha compiuto gli atti per cui era imputato. Semplicemente, quello che ha fatto non è più abbastanza per riconoscerlo colpevole.

Ora, lo stoicismo filosofico - quello da cui deriva l'aggettivo che oggi si usa per indicare uno che tiene duro - includeva alcuni altri precetti oltre a quello di sopportare pazientemente le avversità. Ad esempio, il distacco dalle cose terrene e il saper tenere a bada le passioni. Vedete un po' se in questo senso si applica al caso di cui sopra.

Del resto anche Seneca era stoico solo a parole: precettore di Nerone (alla faccia del pedagogo), incapace di rinunciare a lussi e piaceri della corte imperiale, usuraio, in pratica diceva "fate quello che dico, non fate quello che faccio". Eppure il confronto continua a stonare...

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