domenica 5 marzo 2006

IL GATTO DI SCHRODINGER

"Chi non rimane scioccato quando si avventura per la prima volta nella teoria dei quanti non può assolutamente averla capita."
Niels Bohr



Per contro, il paradosso di Schrodinger mi ha sempre scioccato, anche se non ci capisco un granchè di meccanica quantistica.
In suo onore, chiamerò Schrodinger uno dei primi figli maschi del mio ospite, che comunque non sembra essere ancora incinta.

L'esperimento ipotizzato da questo fisico negli anni '30 - e per fortuna irrealizzabile in pratica - è un estremizzazione di quello che realmente dovrebbe avvenire in natura. Lo riporto alla maniera di Art Attack:

Prendete una scatola, un gatto, un atomo radioattivo e una lattina contenente gas tossico
. Fatto? Mettete tutto dentro alla scatola e fate in modo che l'atomo, al suo decadimento, provochi l'apertura della lattina lascando fuoriuscire i gas tossici. Fatto? Chiudete la scatola e mettetela da parte.
L'atomo che avete utilizzato potrebbe decadere o meno nel giro di 24 ore. Se decadrà, i gas fuoriusciti dalla lattina uccideranno il gatto.
Dopo 24 ore vi ritrovate nuovamente con la scatola in mano, s
ono possibili solo 2 stati:



Gatto vivo-atomo integro     Gatto morto-atomo disintegrato


Il senso comune vi dice che nell'istante in cui vi accingete ad aprire, le sorti dell'animaletto siano già segnate...o è salvo o è morto.
La meccanica quantistica, invece, dice che finchè non aprirete quella maledetta scatola, il gatto si troverà in una condizione stranissima: nè vivo, nè morto! Per capirci, è come se la natura avesse preso i due stati possibili e proprio nell'istante in cui aprirete la scatola ne estrarrà uno, che sarà quello che voi vedrete.


Insomma, secondo la fisica quantistica, siete VOI in un certo senso a decidere la sorte del gatto, che è rimasta in bilico tra vita e morte (ovvero in una sovrapposizione di stati) per tutto il tempo precedente.

Se penso che questa è SCIENZA, che le teorie della meccanica quantistica hanno oggi svariate applicazioni pratiche, e - ancora - che dagli anni '30 in poi sono stati fatti molti sconvolgenti esperimenti che ne comprovano la correttezza, mi chiedo come mai non abbia forza sufficiente per provocare una  "rivoluzione quantistica" nella percezione comune che abbiamo del mondo.


Però l'idea che la coscienza del gatto non basti a deciderne il destino e quella dell'uomo si, mi lascia un po' perplesso. Einstein, che riteneva la fisica quantistica una teoria incompleta, disse in proposito che "Dio non gioca a dadi con il mondo". Una volta tanto si sbagliava: intanto perchè Dio non c'è, poi perchè se ci fosse - a quanto pare - starebbe proprio giocando a dadi.


Cosa succede mentre scrivo questo post:
faccio collassare forme d'onda (quantisticamente parlando).
Dallo stereo escono Fleetwood Mac, Rumours e Daft Punk, Human After All (ci ho messo un po' a scriverlo 'sto post)

Nessun commento:

Posta un commento