lunedì 22 maggio 2006

FARE IN MODO CHE SIA STATO

Ho mandato un mio racconto a Coop For Words. Se piace, tra qualche giorno dovrebbe essere online sul sito del concorso.

Questo è l'elenco delle parole di cui ho cercato sinonimi (perchè il testo l'ho scritto con OpenOffice, ma i sinonimi li ho cercati in Word):
Dipanare distendeva insolita imporre maledetti sbilenca  sghembo strano viaggio insopportabile divenuta avventarsi sbirciare incamminarsi comprensivo rassegnazione spingere scambiare presunta ospite crepati fattasi conformi

Mettendo un po' di ordine ci si potrebbe fare un altro racconto, no?


Checchè ne dicano i vicini, resto convinto che Lulù sia incinta. Secondo Annamaria, infatti, a quest'ora avrebbe già dovuto partorire. Mi ha detto:
"Non fare come quella mia amica con una San Bernardo, che credeva fosse incinta invece era solo grassa, e lei le dava da mangiare il triplo perchè credeva fosse incinta, e il cane cresceva sempre di più"

Come faccio a fare in modo che Lulù sia rimasta incinta? Detta così suona proprio senza senso! E in effetti temo che non abbia proprio alcun senso. E' solo una mia sega mentale, perchè mi sono fatto un po' prendere dai paradossi della  fisica quantistica.
"Fare in modo che sia stato" ricorda un detto mafioso: "Fate in modo che sia stato un incidente", oppure "fate in modo che sia stato smarrito", si dice quando c'è di mezzo una insabbiatura di prove.
Io invece lo intendo nel senso del gatto di Schrodinger, quello che rimaneva nel limbo finchè qualcuno non ne percepiva la morte o la sopravvivenza. E così è per Lulù: le è cresciuta la pancia, ma potrebbe essere solo ingrassata. Vorrei percepirne la gravidanza, non per accertarla, ma per "far collassare la forma d'onda" e DETERMINARE effettivamente che sia gravida sul piano della realtà. E' la differenza che passa tra verificare un evento e determinarlo semplicemente interessandosene. Certo, se funzionasse così, i concetti di tempo, causa ed effetto andrebbero un attimo rivisti.

Però potrebbe essere sempre per questo che i gatti, quando sentono avvicinarsi la fine, si vanno a nascondere. Forse sanno che, se nessuna coscienza percepisce la loro morte, non muoiono ma rimangono a metà tra la vita e la morte. Almeno finchè un essere umano non scova il cadavere nel cespuglio.

Cosa succede mentre scrivo questo post:
faccio collassare forme d'onda. Come tutti, tutto il tempo.

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