Malthus era un economista inglese che teorizzava la limitazione delle nascite per fare fronte alla crisi. Ecco perché certe poesiole satiriche dei primi del novecento con l'ultimo verso tronco si dicono Malthusiane: perché sono l'equivalente del coitus interruptus in letteratura.
Ne hanno scritte molte i futuristi, sulla rivista Lacerba di Papini, ma anche il grande Petrolini, che si autodefiniva maltusianamente (e genialmente) così:
Petrolini è quella cosa
che ti burla in ton garbato,
poi ti dice: "Ti à piaciato?"
Se ti offendi se ne freg.
Una parla del mio poeta preferito:
E' Gozzano quella cosa
che ama molto il guardinfante,
è un po' sciocco, un po' scioccante
e talvolta un po' poet.
Alcune dimostrano in poche righe folgoranti quanto poco siamo cambiati dal 1914 ai nostri tempi. Per esempio:
Socialista è quella cosa
ch'urla e strepita al comizio,
ma che fugge a precipizio
se compare il questurin.
Ci sono voluti 80 anni perché il questurin riuscisse a prendere il socialista. La prossima, invece, è storia di questi giorni:
Macellaro è quella cosa
che sa far le cose sue,
sulla porta scrive bue:
dentro vende del caval.
Impressionante. Questa è storia di oggi stesso:
Parlamento è quella cosa
che ci vanno tutti quanti,
i più bischeri e birbanti
vanno pure al minister.
L'hanno scritta nel '14! Siamo sempre gli stessi, non c'è niente da fare. Ci provo anch'io:
Il filosofo è una cosa
che si fa domande strane,
le risposte sembran vane
ma ci gode a cogitar.
Nessun commento:
Posta un commento