giovedì 7 dicembre 2006

MODE

Non scrivete più nulla che non porti alla disperazione ogni genere di gente frettolosa
F. Nietzsce, prefazione ad Aurora



Da bravo conformista, ma in ritardo di qualche giorno, parlo anch'io dei fincipit. Per fare un fincipit, bisogna dare una conclusione subitanea e spiazzante a un incipit famoso. Moda lanciata dal blog eiochemipensavo  e ripresa dal sito di Repubblica.
Ne ho scritti un paio.


Da Vasco Rossi:
"Respiri piano per non far rumore,
ti addormenti di sera e ti risvegli col sole "

la nostra storia non ha futuro.
Tuo
Conte Dracula.


Da Leopardi:
"Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude"

"Quante volte, svogliato giardiniere
ti ho ordinato di potarla e di levar
di torno questo monte di rifiuti?"


Ecco altri risultati notevoli scritti da fincipitters (???) doc:

"M'illumino d'immenso. Il polonio sul sushi era troppo denso"
Luca Passani

"Si sta come d'autunno, sugli alberi, le foglie.., disse il lavoratore con contratto co.co.co."
Luigi Briganti

"All'ombra de' cipressi e dentro l'urne da bianche molte schede io vidi farsi azzurre"
Leonardo Barucca

"Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti..., proprio qui doveva finire, sul tettuccio della mia Clio!"
Lorena

"L'albero a cui tendevi la pargoletta mano era un ippocastano...or comò accanto al divano!"
Carmela

"Tutte le famiglie felici si somigliano. I componenti della mia famiglia non hanno nessun sosia"
Claudia

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