martedì 30 agosto 2011

PAESE CIVILE? NO, SVIZZERA


Siccome la Svizzera è uno stato neutrale che da secoli non partecipa a un conflitto, oggi ha deciso bene di far sfogare gli istinti belligeranti dei suoi abitanti dichiarando guerra ai gatti.

Sia chiaro che gli istinti belligeranti non sono propri di una nazione o di un'altra, bensì dei singoli esseri umani. E non è che gli svizzeri siano marziani. Immaginatevi questi poveri guerrafondai repressi che non possono attaccare neanche, che so, quei terroni comaschi che entrano a migliaia nel Canton Ticino per andare a far benzina a Campione d'Italia perché costa meno. Devono pure rifarsi su qualcuno.
 


Per fortuna che ci sono i gatti. Randagi o meno lo deciderà poi l'autopsia.



Comincerò a boicottare i prodotti tipici svizzeri: orologi, cioccolato, coltellini, Croce Rossa (nel senso che, se mai dovessi averne bisogno, rifiuterò l'aiuto di una crocerossina).

Ah la Svizzera, questo paese così civile, che custodisce gelosamente l'oro nazista e i conti coperti dei ricconi italiani.

Ah, che paese civile.

Pulito e civile.



COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
Mi faccio prendere dalla reazione emotiva e sbaglio a generalizzare. Onore agli svizzeri di SOS Chats che hanno fatto il possibile per evitare questo scandalo.

 

sabato 27 agosto 2011

NOBLESSE OBLIO


La crisi avanza, i proprietari degli yacht ormeggiati a Portofino si nascondono dalla vergogna, Londra brucia e torna lo spettro della plutocrazia.

Mai sentito parlare di downshifting? Ecco una semplice definizione: "la pratica di semplificare lo stile di vita per slegarsi dal possesso di beni materiali e dalla felicità fittizia che ne deriva."

Ed ecco la parabola del pescatore messicano:



Un banchiere americano sta sul molo di un piccolo villaggio sulla costa messicana quando vede approdare un piccolo peschereccio con un solo uomo a bordo. Dentro la modesta imbarcazione ci sono alcuni tonni pinna gialla. L'americano fa i complimenti al messicano per la qualità del pesce e gli chiede quanto ci è voluto per pescarlo.

"Oh, ben poco tempo" replica il pescatore.

L'americano allora gli chiede perché non è rimasto in mare più tempo per pescarne dell'altro.

Il messicano gli dice che quella quantità è sufficiente a soddisfare i bisogni della sua famiglia per un po'.

"Ma cosa fai tutto il resto del tempo?" continua l'americano incuriosito.

"Bè, dormo fino a tardi, pesco un po', gioco con i miei figli, faccio la siesta con mia moglie Maria, poi vado fino in paese tutte le sere per sorseggiare vino e suonare la chitarra con i miei amigos. Come vedi ho una vita piuttosto piena."

L'americano sbuffa: "Guarda, ho un master ad Harvard e ti posso aiutare. Dovresti passare più tempo a pescare, e con il ricavato comperarti una barca più grande. Quindi con il ricavato della barca più grande, comperare tante altre barche. Alla fine avresti una flotta di barche da pesca! Invece di vendere il pescato a un intermediario, potresti aprire uno stabilimento in proprio per gestire direttamente il controllo del prodotto, la lavorazione e la distribuzione. Così potresti abbandonare questo piccolo villaggio e trasferirti a Mexico City, Los Angeles e magari addirittura a New York, da dove seguire l'espansione della tua azienda."

"Ma quanto ci vorrà?" chiede il pescatore.

Al che l'americano risponde: "15 o 20 anni".

"E poi?"

Il banchiere ride di gusto: "Ora viene la parte migliore. Al momento giusto annuncerai un'OPA e venderai le tue azioni al pubblico e diventerai ricchissimo. Farai i milioni!"

"Milioni... E poi?"

E l'americano: "A quel punto potrai ritirarti in un piccolo villaggio della costa, dormire fino a tardi, pescare un po', giocare con i tuoi figli, fare la siesta con tua moglie Maria e andare fino in paese tutte le sere per sorseggiare vino e suonare la chitarra con i tuoi amigos."

Quant'è difficile comprendere i tempi che viviamo: ci si deve fare carico di tutta la complessità che invece la storiografia toglie al passato. Ci vorrebbe un salto di 100 anni nel futuro per vedere cosa si dice di noi e poi tornare indietro per spiegarlo ai presenti.



COSA SUCCEDE MENTRE SCRIVO QUESTO POST:
La temperatura cala un po', per fortuna.

martedì 16 agosto 2011


...
che giova ansimar forte 
per l'erta faticosa?
Né voglio più, né posso. 
Più scaltro degli scaltri 
dal margine d'un fosso 
guardo passare gli altri.
E mi fan pena tutti, 
contenti e non contenti, 
tutti pur che viventi, 
in carnevali e in lutti.

(Guido Gozzano, Nemesi)

















Di notte ogni tanto mi capita, in sogno, di trovare il senso della vita. E' un pensiero che mi dà grande soddisfazione. Lo penso e lo ripenso, cerco di fissarlo nella mente, ma mai abbastanza da ricordarmelo la mattina dopo. Tanto che ho il sospetto che non sia stato un sogno mio ma di Pancho, che dorme nella sua cesta di fianco a me.

domenica 7 agosto 2011

SULLE COSE CHE VANNO SEMPRE FINCHE' NON SI ROMPONO (MICA CAZZI /4)

Uno degli argomenti preferiti dagli utenti quando si rompe qualcosa e gli comunichi che è da cambiare in toto è la tesi "Ma è sempre andata". Esempio:

- Questa stampante ad aghi ha già 15 anni, è ora di sostituirla.

- Ma come!? E' sempre andata!

E' una delle situazioni che preferisco. La prima cosa che mi viene da pensare è: TUTTE LE COSE VANNO prima di rompersi, quindi che razza di osservazione è?

Di solito, nelle parole del cliente c'è un sottinteso: "Questa cosa funziona perfettamente e sei tu tecnico in mala fede che non vuoi farla andare per rifilarmi un aggeggio nuovo che si romperà allo scadere preciso della garanzia."

Ora, potrei offendermi seriamente per questa insinuazione. Invece ci casco, finisco per assecondarlo e trovo qualche modo per far funzionare l'arnese. Almeno fino alla prossima rottura.
Ecco altri esempi di questa pseudo-fallacia:


- Guardi che questa è una scatola di cartone e pure vuota, non è possibile vederci la televisione...

- Ma come!? E' sempre andata!


- Sua figlia ha un blocco intestinale.

- Ma come!? E' sempre andata!



Al check-in:

- Mi spiace ma non posso farla salire: questo è un biglietto di sola andata per Monaco, ma PER IL TRENO!

- Ma come!? E' sempre "andata"!


Etc. etc.