giovedì 29 giugno 2006

W LA MICIZIA

W la micizia


Che invidia!
Belli, affiatati, incoscienti e spensierati. Soprattutto pestiferi.














Nella sezione multimedia (a sinistra) ci sono le foto dei mici uno per uno: Gustavo, Adolf, Carlo e Schrodinger. Ovviamente Adolf e Carlo sono femmine!



Cosa succede mentre scrivo questo post:

Fuori si muore dal caldo. Dentro si gela.

sabato 24 giugno 2006

LA MADRE DI TUTTE LE INVENZIONI

L'altro giorno ho sentito per radio la classifica degli uomini di spettacolo più influenti al mondo. Dev'essere questa qui.
Lo speaker magnificava i guadagni da capogiro di registi come Spielberg e attori come Tom Cruise. Mi è venuto da pensare che gli esseri umani fanno tutto da soli, prima si inventano i parametri del successo, poi conquistano il successo. Si sono inventati la proprietà privata, poi il denaro, poi il rapporto tra proprietà e denaro, poi è stato il trionfo dei beni immateriali. Il passaggio dalla proprietà privata alla proprietà intellettuale è l'aberrazione su cui si basa il potere delle persone di spettacolo.

Cercando di salire di livello (alla Bateson) per generalizzare questo arrotolarsi su se stessi e inventarsi la realtà, si può supporre che l'esistenza stessa sia un'invenzione di questo tipo. Fuori dal tempo e dallo spazio, un'ipotetica unità si è reinventata molteplice e dialettica fino a dimenticarsene del tutto, nello stesso modo in cui noi ci siamo dimenticati della libertà di un tempo per diventare schiavi senza catene, pur convinti di essere più liberi che mai.

E' una specie di ragionamento induttivo orizzontale: una generalizzazione dall'esperienza particolare che viviamo quotidianamente, indietro attraverso le spire dell'esistenza. Forse - e ritorna la fisica quantistica - costruiamo istante per istante una realtà che esiste solo in funzione delle nostre coscienze. Non c'è altro che la coscienza, ciò che non viene percepito direttamente non esiste, neanche la storia. Quelle che si presentano come prove del passato, servono solo a dare consistenza e coerenza al presente. Per fortuna che in questo blog parlo tra me e me, altrimenti mi accuserebbero di rinnegare la Shoa!

Poi dovrei parlare al singolare (niente "viviamo" né "costruiamo") e riferirmi a un IO, unico, che appare molteplice solo per un errore di fondo.

Si può definire neo-antropocentrismo? Forse, ma non nel senso del ritrovato spiritualismo dei college americani. In effetti sarebbe più corretto chiamarlo neo-solipsismo.

Ora basta, passerò il weekend a cercare di post-determinare il valore di un dado in una scatola chiusa.

Cosa succede mentre scrivo questo post:
Schrodinger (il gattino tigrato filgio di Lulù) mi dorme in grembo.
(non riesco a essere coerente, dovevo dire "Schrodinger mi dormo in grembo")

P.S. Irene, ti preoccupi tanto delle mie frequentazioni, ma stare da soli a volte è peggio.

domenica 18 giugno 2006

COSE CHE NON SO FARE

CapolavoroTra le cose che non so fare c'è qualsiasi tipo di lavoro manuale, tipo aggiustare un tubo, appendere un quadro dritto al primo tentativo (dietro ai miei quadri c'è un groviera di cemento), attaccare un lampadario, etc etc

Quella nella foto è una delle molte cose che non so fare: un fiore finto nero con pistillo rosso. Il vaso è un regalo della Fay, mancava il contenuto per dargli un senso, magari coerente al resto dell'ambiente, alla copertina di The Man Machine dei Kraftwerk che campeggia in bella mostra poco sopra.

Grazie al cielo mia sorella, la Paola Chillo, ha tutta la manualità e il gusto che mancano a me, e non è nuova a decorazioni artistiche. Così ha tirato fuori dai guai me e la mia libreria, che adesso può vantare questo capolavoro in bella mostra. Stelo di filo di ferro, petali fatti con il nylon delle calze, un bottone per pistillo. Et voilà, un fiore sintetico e futurista, esattamente come lo avevo immaginato.

Grazie Paolina!

martedì 6 giugno 2006

sabato 3 giugno 2006

GLOBABILMENTE UN BROGLIO

GlobabilmenteNell'ormai celebre lettera che lo psiconano ha spedito a Zapatero (e ad altri capi di stato europei), c'è scritto:
"La coalizione che guido è risultata globabilmente maggioritaria in termini di voti ma minoritaria in termini di maggioranza parlamentare."
Un bell'avverbio inesistente è certo il modo migliore per descrivere la coalizione che guida.

Intanto è uscito un libro scritto da un collettivo anonimo che, in forma romanzata, racconta di un realistico e tremendamente (globabilmente?) possibile broglio elettorale nel corso delle ultime elezioni politiche. Ma non della sinistra, come temeva il cavaliere.
Possibile che tutti i sondaggi avessero sbagliato nello stesso modo? Possibile che alle amministrative, comprese le ultime, la sinistra stavinca mentre alle politiche ci siano pochi voti di scarto?

Ecco l'articolo di Repubblica che parla del libro:


La Repubblica - 24-05-2006

Una fantaricostruzione sulle elezioni: i sondaggi sbagliati, milioni di schede bianche svanite
Il voto, il Tycoon, il Curato la lunga notte del Broglio

PINO CORRIAS


C´erano nuvole come lividi e schede elettorali nelle urne. L´Italia intera aspettava il responso. Che venne nelle prime ore di lunedi´ pomeriggio 10 aprile: la Sinistra del Curato verso la vittoria con 5 punti di distacco dalla Destra del Tycoon. Come avevano previsto tutti i sondaggi da molte settimane perforando la superficie statistica del corpo elettorale, i suoi malumori, le sue intenzioni. Cinque punti. Fine di un´era già al primo exit poll. Nonostante la legge elettorale balorda, le tv, i condoni, l´Ici cancellata, il chilo di cerone. Cinque punti. A Roma sta per cominciare la festa con il Curato in piazza. Si annunciano bagni di folla. Con le bandiere al vento. Evviva. Invece no. Invece alle 17 precise di quel memorabile lunedì di spoglio elettorale la luce cambia, il vento si spegne, i dati rallentano. Poi arrivano, ma come grandine. I cinque punti di distacco diventano quattro, poi tre. Poi nulla, sparito il vantaggio al Senato. Terremoto alla Camera. Intanto il ministro degli Interni lascia il Viminale e va a casa del capo della Destra, come non era mai successo durante uno spoglio elettorale. Intanto l´investigatore privato Biondo sparisce dalla circolazione lasciando Lara, la sua segretaria, a singhiozzare in tacchi a spillo. Intanto Freddy, l´inviato de La Cronaca, sente puzza di bruciato e mette in allerta i suoi sensori da labirinto. C´è una notizia in fondo a questo mistero elettorale. Glielo dice il naso, l´esperienza, il suo sesto senso da complotto e i baci di Lara. La notizia si chiama: il Broglio. Il libro si chiama Il Broglio. Primo esperimento di letteratura simultanea che un tempo si sarebbe chiamato “istant book”. Pensato, scritto, stampato in poco più di un mese. Autore multiplo insaccato in un nome collettivo: Agente italiano. Casa editrice: Aliberti, di Reggio Emilia. Collana: I Lunatici, curata da Beppe Cottafavi specializzato in molte avventure letterarie e in un celebre dispetto a Susanna Tamaro confezionato con il suo amico Daniele Luttazzi “Va´ dove ti porta il clito” con un bel seguito di processi, vendite e assoluzioni. Ma qui la parodia non c´entra. Qui c´entra il giallo politico. Lo psico mistero di un capo del governo, il Tycoon, che per settimane annuncia di temere brogli elettorali ai suoi danni sebbene abbia il controllo di tutti i controlli, e poi diventa il surfista di una rimonta talmente anomala da imbarazzare persino i suoi alleati, travolti dalla sua stessa riscossa. Freddy mette in fila gli indizi. Si attacca al telefono. Consuma le suole. Possibile che tutti gli istituti di sondaggio compiano il medesimo errore? E´ mai successo prima? Un errore macroscopico, di 5 punti. “Perché non è un sondaggio che sbaglia. Sono un mucchio di sondaggi, un cumulo di sondaggi, anche stranieri. Fatti fare dai partiti, ma anche dalle banche, dalle coop, dalle multinazionali”. E sbagliando azzeccano pure tutti i risultati elettorali della Destra tranne uno. Il partito Cristiano tra il 6 e il 7 per cento: giusto. Il partito del Nord intorno al 4 per cento: giusto. Il partito Nazionale sopra il 12 per cento: giusto. E il partito Italiano del Tycoon? Al 24 per cento anziché al 19 delle previsioni. Cinque punti di errore. Come l´errore dei sondaggi. Uguale. Un mistero perfezionato dal successivo: le schede bianche. Che negli ultimi 15 anni elettorali sono sempre costanti, tra il 7 e l´8 per cento. Stavolta no. Stavolta sono scese addirittura al 3 per cento. Tre milioni di schede che di colpo diventano uno. “Sai cosa vuol dire 2 milioni di schede che ballano? Vuol dire 5 punti percentuali”. Cinque punti. Come l´errore dei sondaggi. Come l´errore per il partito del Tycoon. Uguale. “Noi siamo il Paese dei complotti. Cospirazioni, macchinazioni. Ce li sogniamo anche di notte”. E per l´appunto cosa ci faceva il ministro degli Interni a casa del capo? E come mai mentre il voto balla, viene arrestato il Grande Latitante dell´Isola? Il più grande di tutti i latitanti. E come mai il flusso dei voti si ferma a un passo dal traguardo? Eccoci al punto: è vero nessuno fa brogli a suo danno. Però forse può succedere che li abbiano fermati all´ultimo momento. I brogli. Sono stati i democristiani a farlo: il ministro degli Interni, il presidente della Camera, il suo braccio destro. “E secondo te uno come il Tycoon si farebbe fermare da tre democristiani?”. “Sì. Se questi hanno delle prove in mano che possono inchiodarlo”. E quindi com´e´ andata? “Be´ io una mezza idea ce l´avrei…”. La mezza idea è il resto del libro. Plausibile quanto deve esserlo un giallo a chiave con personaggi veri nascosti da un velo d´inchiostro. Compreso il gruppo di giornalisti che si cela dietro al bianco opaco dell´autore collettivo. Operazione narrativa sulla realtà immediata. Fiction sui fatti trasformata in Faction. Vox populi che diventa trama. Con l´aggiunta di una allegra quota di paranoia nazionale specializzata in verità nascoste. Come se la superficie delle cose italiane fosse solo per i gonzi, i distratti e i semplici. Brogli. Della Destra contro la Sinistra, con il Tycoon nei panni del cattivo. Che poi sarebbe il proseguimento della cronaca, ma con altri mezzi, altri strepiti, nel giallo capovolto della vita vera.