sabato 8 marzo 2008

I AM A STRANGE HOLE

Illusione SaxOra sto bene, grazie. Tutto passato.


Uso titoli in inglese solo se funzionali a giochi di parole. Questa volta oso parafrasare nientemeno che l'ultima fatica di Douglas Hofstadter, "I Am a Strange Loop" (a rischio di qualche triste battuta sull'hole in questione).


Secondo Hofstadter, reale e materiale non coincidono. Ci sono astrazioni che pure fanno parte della realtà: ricordi, convinzioni, strutture mentali, ecc. Le identità personali sono il risultato di un percorso complesso e graduale che conduce alla creazione degli "anelli nell'io" del titolo. Si tratta di rappresentazioni interne del sé a vari livelli, che interagiscono tra loro condizionandosi a vicenda.


Se cerchiamo di risalire all'origine, come quando srotoliamo tutta la liquerizia, in fondo non rimane apparentemente nulla. E se già adesso non c'è nulla, perchè temere che un giorno possa esserci di meno?


Siamo lo spazio delle nostre relazioni interne ed esterne, uno spazio fatto di significati che inventiamo e che non hanno alcuna realtà oggettiva. Siamo composti da infiniti frammenti sparsi che tendiamo inconsciamente a ricomporre in una unità immaginaria, ci crediamo "individui" ma siamo piuttosto "multividui".


In virtù di queste considerazioni, il defunto non è forse ancora vivo al suo funerale, con tutta quella gente di cui è un comune denominatore? (si potrebbe dire: con tutta quella gente che ancora lo contiene?)
Ci pensavo ieri in chiesa, mentre il senso comune influenzato da una buona dose di cattolicesimo voleva mio zio tra le schiere degli angeli. Sarà tra noi ancora per un bel po', solo più rarefatto.


NELLA PROSSIMA PUNTATA:
La soluzione dell'enigma AELIA LAELIA CRISPIS.

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